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Slow Food Marche ha attivato la sua rete regionale in favore di chi ancora è in difficoltà dopo l’alluvione di settembre. Pronta un’azione concreta in vista delle prossime festività.

Slow Food, solidarietà Marche e l’alluvione

Slow Food Marche ha reso pubblico un comunicato per sostenere le aziende produttrici dei cibi locali in difficoltà dopo l’alluvione. Il presidente dell’ente regionale, l’avv. Vincenzo Maidani, si è fatto portavoce di una nuova iniziativa di sostegno. Lo ha fatto attraverso un comunicato. “Non potevano che farci sentire vicini a tutti quelli che stanno vivendo le conseguenze dell’alluvione del 15 settembre. Questa calamità ha colpito principalmente le province di Ancona e Pesaro-Urbino portando devastazione in molte città, come a Cantiano dove acqua e fango hanno invaso tutto il centro storico.
 
Slow Food Marche si è subito attivata, attraverso le condotte più vicine ai luoghi colpiti. Stabilendo contatti con le aziende e le strutture con cui collaboriamo storicamente. Ai fini di un confronto sui danni subiti e dare i primi supporti e consigli per affrontare la fase iniziale più complessa. I responsabili del network nazionale di Slow Food Italia hanno già fatto un sopralluogo nei territori colpiti insieme al comitato esecutivo regionale incontrando anche il Sindaco di Cantiano, Alessandro Piccini, che ha relazionato sulla situazione del suo Comune duramente colpito”.
 
Lo stesso Vincenzo Maidani, sottolinea come, grazie a queste attività preparatorie, “Adesso ci troviamo nella condizione di iniziare il lavoro più concreto della raccolta dei contributi e della specifica definizione delle azioni da mettere in atto. E’ prioritario, in questa prima fase, rivolgere l’attenzione alle aziende più piccole, quindi più deboli dal punto di vista organizzativo. Privilegiando il sostegno economico per fare ripartire le filiere produttive danneggiate dall’alluvione con progetti specifici e concordati con i produttori. Attingendo dall’esperienza e grazie anche alla credibilità che la nostra associazione nel corso di oltre 30 anni ha saputo acquisire”.

Prime azioni concrete

Nell’immediato, per le aziende che ne hanno la capacità organizzativa, verranno avviati gruppi di acquisto da diffondere nella rete nazionale. Un caso particolare, che invece ha richiesto un’azione più rapida, è quello della “Cantina sociale” di Cantiano. E’ un ristorante che fa parte dei locali censiti dalla nostra guida nazionale delle osterie, che è stato completamente distrutto. Sono già state sollecitate le Condotte marchigiane e tutta la rete nazionale a coinvolgere il cuoco con il suo menù, con eventi nei ristoranti, a cui devolvere l’incasso. Con la sede nazionale di Slow Food si stanno concertando anche interventi più strutturali per permettere la ripresa della sua attività a Cantiano. Infine, Slow Food Marche ha dato la propria disponibilità a collaborare al tavolo di lavoro organizzato dal Comune di Cantiano per programmare e condividere le azioni necessarie a ridare di nuovo vita a questa comunità.

Slow Food Italia

Il vice presidente di Slow Food Italia, Federico Vairazi ha commentato :“La frequenza con cui questi eventi si ripetono nel nostro Paese ci dovrebbe far riflettere una volta per tutte sulle cause alla base dei cambiamenti climatici. E avviarci verso una trasformazione radicale del sistema globale di produzione, distribuzione e consumo di cibo che ne è causa. Riportandolo a una visione che abbia al centro la tutela dell’ambiente, della biodiversità, della salute, nostra e del pianeta. Massima solidarietà e vicinanza alle comunità marchigiane e a tutti i produttori colpiti dall’alluvione vittime della nostra scelleratezza”.
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