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Calcio: è venuto a mancare l’allenatore ed ex-calciatore serbo Sinisa Mihajlovic, dopo tre anni di lotta contro la leucemia. Era stato lui stesso, nel luglio 2019, a comunicare di aver contratto la malattia. Del periodo in cui era giocatore, si ricordano soprattutto i numerosi gol segnati su calcio di punizione. Molti i ricordi di quanti lo avevano conosciuto.

Calcio: addio all’allenatore ed ex-calciatore Mihajlovic

Sinisa Mihajlovic era nato a Vukovar nel 1969, da madre croata e padre serbo. Dopo aver vissuto gli orrori della guerra etnica, esordì come calciatore con la Stella Rossa, vincendo la Coppa dei Campioni a 22 anni. Attirò l’attenzione delle squadre con i suoi forti tiri di sinistro, come infallibile battitore dei calci di punizione (28 le reti realizzate solo in serie A, di cui tre in una sola partita).

In seguito, Sinisa si affermò come apprezzato centrocampista e difensore di moltre squadre italiane: tra queste Inter, Lazio, Roma e Sampdoria. Ha vinto numerosi Scudetti e Coppe, con Nerazzurri e Biancocelesti. Poi, intraprese la carriera di allenatore con vari Club italiani: la stessa Inter (come vice di Roberto Mancini), Catania, Fiorentina, Milan, Torino, Sampdoria e Bologna. Ha vestito anche le maglie di due Nazionali: Jugoslavia, e Serbia-Montenegro.

Nel 1995 Mihajlovic conobbe la donna della sua vita, Arianna Rapaccioni, che gli è stata vicina durante la dura battaglia contro la malattia. Dalla loro unione, sono nati cinque figli.

Nel 1998 si trasferì alla Lazio; in biancoceleste dal 1998 al 2004 segnò 20 gol. Chiuse la carriera da calciatore nel 2006, dopo due stagioni giocate nell’Inter.

La sua ultima esperienza da allenatore risale a qualche mese fa, sulla panchina del Bologna.

Una volta, svelò il suo “segreto” per tirare le punizioni: “Potevo calciare da qualsiasi parte, l’importante era non far capire in anticipo al portiere dove sarebbe finito il pallone. Altrimenti sarebbe stato avvantaggiato. Allora io prendevo la rincorsa sempre allo stesso modo, in maniera tale da non far comprendere dove avrei tirato, a chi mi era di fronte. Nel frattempo, guardavo in faccia il portiere, fino all’ultimo passo”.

Calcio: il cordoglio degli amici e compagni di squadra

Ecco alcuni messaggi pubblicati sui social, con cui gli amici e i compagni di squadra hanno salutato Sinisa Mihajlovic.

Roberto Mancini (CT della Nazionale Italiana): “Questo è un giorno che non avrei mai voluto vivere, perché ho perso un amico con cui ho condiviso quasi 30 anni della mia vita, in campo e fuori. Non è giusto che una malattia così atroce, abbia portato via un ragazzo di 53 anni, che ha lottato fino all’ultimo istante come un leone, come era abituato a fare in campo”.

Javier Zanetti (ex-capitano e attuale vicepresidente dell’Inter): “Sei stato uno straordinario amico, compagno, uomo, lottatore. La tua forza, la tua sincerità e il tuo modo di essere semplicemente Sinisa, sono stati un esempio per tutti, ogni giorno. Un dolore immenso, non ci sono parole. Un enorme abbraccio alla famiglia e ai suoi cari. Ciao Sinisa, riposa in pace”.

Diego Milito (ex-attaccante dell’Inter): “Un grande Uomo ed un guerriero straordinario dentro e fuori dal campo. Non verrà mai dimenticata la tua grande passione per il calcio. Un esempio per tutti noi. Ciao Sinisa”.

Riccardo Orsolini (attaccante del Bologna): “Tutte le cose che ci siamo detti, tutti i consigli, tutte le ‘bisticciate’, tutte le ramanzine che mi hai fatto, le risate, gli scherzi, sono tutte cose che porterò sempre nel mio cuore e che mi accompagneranno per tutta la vita…Mi hai cresciuto sia come uomo che come calciatore; hai fatto sì che tutti i sogni che avevo da bambino si realizzassero e per questo te ne sarò per sempre grato…Riposa in pace leone…Non ti dimenticheremo mai “.

Pier Ferdinando Casini (senatore e tifoso bolognese): “Arrivederci Sinisa! Nel nostro cuore di Bolognesi, rimarrà sempre il tuo ricordo di Cittadino speciale! I nostri colori rossoblù, durante la loro storia gloriosa, hanno vinto e perso, ma tu li hai onorati con una testimonianza di vita che non ha eguali”.

Gianni Morandi (cantante): “Caro Sinisa, non ci voglio credere. Ho sempre pensato che avresti vinto anche questa battaglia, era troppo presto per andarsene. Eri un vero campione e un uomo coraggioso e generoso. Conoscerti e passare tanti momenti insieme è stato un grande regalo, ti voglio bene e non ti dimenticherò mai”.
 

Roberto Gualtieri (Sindaco di Roma): “Infinito dispiacere per un grande uomo che ha combattuto la malattia con straordinario coraggio”.

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