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Nei giorni scorsi è stato inaugurato, in via Marche 84 a Macerata, il centro per anziani che sarà gestito dal CIF  (Centro Italiano Femminile). Presenti il vice sindaco e assessore alle Politiche Sociali Francesca D’Alessandro, i consiglieri Antonella Fornaro e Marco Bravi e la presidente del CIF Macerata Francesca Marinelli.

Il centro per anziani di Macerata

Il centro per anziani rientra nel più ampio progetto promosso dal Comune (Assessorato alle Politiche Sociali) “Attivi si nasce”. Il progetto è finalizzato a favorire maggiori occasioni di incontro e socializzazione, a contrastare l’isolamento e a migliorare il senso di appartenenza alla comunità delle persone anziane. Inoltre, ha l’obiettivo di riportare l’anziano al centro dell’attenzione del suo contesto e l’arricchimento dei suoi scambi relazionali. Il tutto attraverso la sua partecipazione alla vita di comunità e grazie ad attività finalizzate all’integrazione sociale.

macerata

Il centro per anziani di via Marche 84

“I Servizi Sociali – ha detto la D’Alessandro – si trovano a fronteggiare nuove fragilità legate alla popolazione anziana. Ma anche problematiche sempre più complesse che la pandemia ha aumentato: situazioni sempre più difficili da decodificare e da supportare. Per consolidare una responsabilità di comunità si deve far leva su un lavoro progettuale condiviso e partecipato per favorire la tessitura di relazioni. E uno sguardo nel fare città insieme. È necessario uscire dalla polarità utente/servizio per costruire azioni in grado di coinvolgere il vicinato, il volontariato, i servizi.

È importante un approccio basato sulla prevenzione per promuovere reti di solidarietà comunitaria e per evitare che le situazioni vulnerabili precipitino nel disagio. Nel centro, gli anziani possono stare insieme svolgendo attività ricreative e di socializzazione trovando anche un ambiente che costituisce un contesto familiare per le persone sole. Questo tipo di attività aiuta anche il Comune a monitorare, capillarmente, il settore della terza età. In particolare quelle fragilità che sarebbero, altrimenti, difficilmente intercettabili”.

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