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La Corte di cassazione ha confermato la multa di 1000 euro a carico di un uomo che teneva un cucciolo di cane in garage. Confermata anche la condanna al pagamento delle spese processuali.

Il benessere del cane va tutelato

La tutela degli animali, domestici e selvatici, oltre che da alcune leggi specifiche dal 2022 è garantita anche dalla Costituzione. Per la precisione dall’articolo 9, insieme all’ambiente. La giurisprudenza, tuttavia, già da tempo aveva assunto una posizione decisamente garantista, specialmente nei confronti del benessere dei cd. animali da affezione.

La sentenza della Corte di cassazione

Con la sentenza n. 537/2023 la terza sezione penale della Corte di cassazione ha adottato una linea ancora più dura verso chi non accudisce a dovere il proprio animale da compagnia. Interprentando in maniera rigorosa l’art. 727 del codice penale. Che recita: “Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito
abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro.  Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze”.

cane

Ai sensi dell’art. 7 della Costituzione è punito “chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze”

La Corte, quindi, ha condannato in via definitiva al pagamento di una ammenda di 1.000 euro e delle spese processuali un uomo che aveva tenuto il suo cucciolo in garage. E a nulla è servito che producesse in giudizio il certificato con cui il veterinario attestava la buona salute del cagnolino. I giudici della terza sezione, infatti, hanno ritenuto non necessaria, per la condanna, la ricorrenza di situazioni tipo malnutrizione o cattivo stato di salute dell’animale. E hanno ritenuto invece sufficiente la sussistenza di una condotta che incidesse sulla sensibilità psico-fisica del cucciolo, procurandogli dolore e afflizione.

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