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“Un dialogo costruttivo già avviato, che oggi si formalizza con l’istituzionalizzazione del Polo Intermodale e che si tradurrà in risultati concreti. Una connessione continua e sinergica tra realtà che lavorano ad un obiettivo comune: lo sviluppo di un sistema intermodale a vantaggio di tutta la regione”. Così ha introdotto le finalità dell’intesa per lo sviluppo del Polo intermodale di Porto-Aeroporto–Interporto il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. Con lui anche il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Vincenzo Garofalo, l’Ad e direttore generale dell’Aeroporto delle Marche Alexander D’Orsogna e il presidente di Interporto Massimo Stronati.

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Firma dell’intesa

Polo intermodale nelle Marche

La finalità diretta prevista dall’intesa sottoscritta è quella di rendere più competitivo e sostenibile l’utilizzo dei nodi intermodali delle Marche per il trasporto merci e passeggeri. Sia a livello nazionale che internazionale. Le finalità indirette invece sono dal un lato aumentare la competitività del territorio regionale e delle imprese, dall’altro aumentare l’occupazione e ridurre il carico inquinante collegato al trasporto merci e passeggeri. La riduzione delle emissioni inquinanti è ottenuta grazie allo shift modale, nel caso delle merci, dalla strada alla ferrovia facendo leva sul sistema integrato porto-interporto. E, nel caso delle persone, dal mezzo privato al TPL e/o al minore utilizzo del mezzo motorizzato, nell’ambito delle varie combinazioni strada/mare/ferro/aria.

L’impegno preso dagli Enti sottoscrittori è la costituzione di un gruppo di lavoro, coordinato dalla Regione Marche, che dovrà produrre un documento sulle principali linee di intervento, distinte tra merci e passeggeri, di carattere infrastrutturale fisica e/o digitale, gestionale, promozionale. Compresi studi di fattibilità tecnica ed economica.

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Firma dell’intesa

Il Presidente della Regione Marche

“Questo tavolo di lavoro è attivo già da molti mesi – spiega il presidente Acquaroli – anche con altri soggetti, come Atim e Camera di Commercio. All’ultima riunione abbiamo avuto l’importante presenza del viceministro Galeazzo Bignami e di Mercitalia. Stiamo ragionando sui metodi per lavorare in maniera sistematica allo sviluppo di questo asse, palesemente centrale e strategico per le Marche. Perché si tratta di dare un valore attrattivo e competitivo alla nostra regione presentandoci ai mercati con un progetto unico. Con un polo che lavora in maniera integrata.

I vantaggi del lavoro sinergico tra Porto, Aeroporto e Interporto, tre realtà che sorgono a pochissimi chilometri di distanza, sono chiari a tutti. Quando sono arrivato a fine 2020 a Palazzo Raffaello ho subito voluto verificare quale fosse la mole di scambi tra Porto di Ancona e Interporto e i rapporti di interconnessione con l’Aeroporto. E constatai che erano minimali, in maniera incomprensibile. Da qui la ferma intenzione di invertire la tendenza. Finalmente queste tre infrastrutture strategiche dialogano, e ci sono tutti i presupposti utili allo sviluppo. Supportati anche dalla volontà del Ministero di agevolare questo percorso e sciogliere nodi decennali nella realizzazione di infrastrutture fondamentali. C’è forte volontà ed entusiasmo attorno a questo programma di sviluppo di cui potranno beneficiare certamente anche i privati e le imprese che ne usufruiranno”.

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