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Terremoto e attenzione alle popolazioni all’Appennino Centrale. Il tutto con la volontà concreta di snellire e armonizzare le procedure del superbonus 110% e dell contributo sisma. 

Terremoto, Superbonus e cessione dei crediti

Guido Castelli, il Commissario Straordinario per la Riparazione e la Ricostruzione Sisma 2016, si dichiara pronto per il post covid e il post Terremoto. Raggiunti i primi obiettivi stabiliti dal suo arrivo, quello di snellire e armonizzare le procedure tra il superbonus 110% e il contributo sisma. Due interventi contigui e che si incrociano, ma che ancora non “parlano” tra loro in modo fluido. “Sarà mia premura intervenire in tal senso. Dopo l’approvazione del suddetto decreto, confido nel fatto che il potenziale del credito d’imposta nell’area del cratere potrà essere adeguatamente valorizzato, facendo leva sulle nuove norme che di quel credito favoriscono la cessione. Ciò anche in riferimento ai crediti pregressi che nel recente passato sono rimasti incagliati anche nell’area del cratere“. Le parole di Castelli.

Negli ultimi giorni il Commissario ha partecipato anche agli Stati Generali delle Politiche per la disabilità e per il sociale. Di qui ha ribadito l’impegno anche per una ricostruzione che tenga conto delle persone più fragili. “I nostri territori feriti dal sisma hanno bisogno di una ricostruzione che si faccia carico anche del destino delle persone più fragili delle nostre comunità – ha aggiunto il Commissario Castelli -. Per questo il Governo ha deciso di affidare al Commissario Sisma 2016, oltre alla riparazione degli edifici, anche il compito di indirizzare lo sviluppo economico e sociale. Vogliamo ricostruire il tessuto comunitario e rilanciare l’Appennino centrale. Per farlo serve una visione complessiva nella quale i legami sociali costituiscono l’ideale punto di partenza e di arrivo”.

Obblighi degli enti beneficiari

Dal sito ufficiale del Commissario, si richiama l’attenzione degli enti locali compresi negli elenchi degli allegati 1 e 3. Nello specifico le risorse definitivamente assegnate ai Comuni per far fronte all’aumento dei prezzari in fase di pubblicazione della gara di appalto. Il richiamo ai fini dell’aggiornamento tempestivo del quadro economico dell’intervento e del cronoprogramma finanziario, secondo quanto previsto dall’art. 2 del decreto (entro il 6 aprile 2023).

Si precisa che ai fini della compensazione dell’incremento dei prezzari per gli interventi in corso di esecuzione che non abbiano fatto ricorso alle risorse del Fondo per l’avvio delle opere indifferibili per l’appalto, si applicano, fino al 31 dicembre 2023, le disposizioni previste dall’art.26 comma 6 ter del decreto legge 17 maggio 2022, n. 50, convertito con modificazioni dalla legge 15 luglio 2022, n. 91, che regolano le modalità di accesso al Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche di cui all’articolo 7, comma 1, del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120.

 

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