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Marche e percezione degli under 40, terra di storie agricole vere. Condivisi i risultati dello studio, condotto dal professor Gabriele Micozzi, docente di marketing presso la Luiss Business School e l’Università Politecnica delle Marche. Particolare attenzione alla sostenibilità e alle iniziative finalizzate a conoscere meglio l’immenso patrimonio che la regione offre.

Marche, un’immenso patrimonio per gli under 40

I marchigiani sono orgogliosi della loro terra e hanno fame di storie agricole vere. Apprezzano le eccellenze della produzione enogastronomica locale, ponendo particolare attenzione alla sostenibilità e alle iniziative finalizzate a conoscere meglio l’immenso patrimonio che la regione offre. E’ la fotografia che emerge dalle risposte fornite dai marchigiani nell’ambito di una più ampia indagine condotta tra wine & food lovers under 40. Le Marche risultano

la regione italiana più amata per la sua offerta enologica dall’85,98 dei suoi abitanti. Di questi il 34,11%, giudicano il territorio ingiustamente sottovalutato. Sul fronte enogastronomico le preferenze vanno ai prodotti delle aziende del territorio. Tra i vini svettano il Verdicchio dei Castelli di Jesi, la Lacrima di Morro d’Alba e il Verdicchio di Matelica. Per il cibo, le olive ascolane e ciauscolo conquistano il podio. Se potessero scegliere, inoltre, gli under 40 acquisterebbero il vino direttamente in cantina.
 
Grande attenzione per le produzioni locali, ma anche per la scelta di prodotti più salutari e sostenibili. L’indagine conferma, infatti, la crescita delladomanda green e circa un terzo degli interpellati si è detto disponibile a spendere fino al 30% in più per un vino biologico. Tra gli aspetti da potenziare, infine, l’offerta di percorsi enogastronomici collegati con itinerari culturali ed ambientali.

Lo studio

Produzioni locali e consumi consapevoli: i risultati dell’indagine tra gli appassionati di vino e agroalimentare under 40 condotta dal professor Gabriele Micozzi, docente di marketing presso la Luiss Business School e l’Università Politecnica delle Marche. Lo studio effettuato su richiesta dalla delegazione marchigiana
dell’Associazione Le Donne del Vino. Soddisfazione viene espressa dalla sua presidente Daniela Sorana: “Abbiamo voluto esplorare a fondo l’identità marchigiana e le sue caratterizzazioni. Un tema che pone implicazioni rilevanti anche alla distribuzione e al mondo dell’horeca, che sarà chiamato a cogliere questa opportunità. Questo è solo l’inizio di un possibile Osservatorio Permanente e di una progettualità condivisa di filiera”.
 
Nelle Marche giace un’energia sopita pronta ad esplodere. Questo territorio unico è amato visceralmente da chi lo vive.  Le cantine marchigiane dovranno liberarsi dagli orpelli di un marketing finto e far entrare l’appassionato in cantina, sia digitalmente che nella realtà, facendo leva sulla propria autenticità”. Il commento del professor Gabriele Micozzi.
 
 
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