Articolo
Testo articolo principale

La Polizia di Stato di Ascoli Piceno ha celebrato il 171° anniversario della fondazione con una grande e partecipata festa al Teatro Ventidio Basso. Riportiamo il discorso tenuto per l’occasione dal Questore Vincenzo Massimo Modeo poichè nel suo intervento ha illustrato sia l’attività svolta nei 12 mesi passati sia i progetti per il futuro.

Discorso del Questore di Ascoli Piceno durante la festa della Polizia di Stato

La cerimonia di oggi, è stata preceduta dal commosso omaggio presso la lapide dedicata ai nostri caduti, un atto doveroso a chi ha sacrificato la propria vita in ragione del servizio svolto e per il bene delle nostre comunità.

La nostra storia trae le sue origini ben prima dell’unità d’Italia, nel regno di Sardegna, attraversa una guerra d’indipendenza, due guerre mondiali, per giungere il 1° aprile 1981, con la legge nr. 121, ad un punto di svolta, un grande balzo in avanti verso un ideale rafforzamento dell’Amministrazione della P.S. ed un’evoluzione in senso democratico delle attività di polizia.

171 anni trascorsi con l’orgoglio e la consapevolezza di essere parte del modello di eccellenze italiane, questa è la Polizia di Stato, che ha percorso ed accompagnato i grandi processi di riforma politica, istituzionale e sociale della nostra storia nazionale, con i suoi mutamenti profondi, divenendo parte integrante degli stessi, adattandosi per affrontare a sua volta anche le ineluttabili trasformazioni.

Certo, la nostra Istituzione ha un’età veneranda, come del resto gran parte dei suoi componenti, ma occupa ancora le posizioni di vertice negli indici di gradimento istituzionale dell’opinione pubblica. E’ il segno che i nostri uomini e le nostre donne operano ancora molto bene, pur tra le non poche difficoltà insorgenti. Ed allora mi sia consentito rivolgere un saluto ed un abbraccio a tutti i poliziotti e le poliziotte della nostra squadra, ai funzionari ed a tutto il personale dell’Amministrazione civile che ogni giorno, sul Territorio e negli uffici, sono a disposizione della popolazione di questa bella provincia, per garantire sicurezza, serenità ed ottimale esercizio dei diritti.

polizia di stato

Ascoli Piceno – Teatro Ventidio Basso

Il bilancio dell’attività svolta nei 12 mesi

Chi mi conosce sa quanto io ci tenga alla valutazione delle nostre performance e a seguire l’andamento degli eventi delittuosi al fine di adattare al meglio l’azione di contrasto. Ogni giorno, con cadenza settimanale e mensile, croce e delizia dei miei stretti collaboratori, facciamo il punto dei dati statistici raccolti. Dobbiamo lavorare con la mentalità di chi fa impresa, consci che gestiamo risorse non infinite al servizio della comunità, e che i risultati raggiunti sono difficilmente quantificabili. I dodici mesi che ci separano dall’ultimo anniversario della fondazione della Polizia di Stato sono stati contraddistinti da un’intensa operatività.

Gli autori di reato assicurati alla giustizia in tutta la provincia sono stati 538 di cui 79 in stato di arresto. L’identificazione delle persone su strada e nei punti di aggregazione o transito sta alla base della funzione di prevenzione demandata all’attività di Polizia. Le persone identificate e controllate su tutto il territorio provinciale nel corso degli ultimi dodici mesi sono state 52285 e 23.654 veicoli, oltre il 25 % della popolazione dell’intera provincia. Ma lo sforzo maggiore sarà, per il futuro, adeguare e concentrare le nostre attività nei luoghi e negli orari dove maggiormente si registrano eventi che turbano l’ordine e Sicurezza Pubblica.

Importante corollario delle attività operative sono i provvedimenti che la legge riserva al Questore: le misure di prevenzione. Su tale versante, la Divisione Anticrimine della Questura ha istruito, nel corso degli ultimi dodici mesi, 68 fogli di via obbligatorio, 19 avvisi orali, 54 Divieto di Accesso ai Luoghi Sportivi, 6 ammonimenti per atti persecutori, ed inviato al Tribunale di Ascoli, 4 proposte di sottoposizione alla sorveglianza speciale.

Per altro verso, al fine di contrastare il fenomeno della c.d. Movida violenta, lo spaccio di sostanze stupefacenti e la consumazione di reati predatori, con cautela e secondo il principio di proporzionalità sono stati adottati 23 provvedimenti c.d. DACUR, di divieto di accesso in determinate aree urbane, che sono risultati efficaci. Altra tematica monitorata e contrastata, riguarda i servizi coordinati di contrasto a fenomeni degenerativi in occasione dei fine settimana, essenzialmente nei mesi estivi e nelle città di Ascoli Piceno e San Benedetto. Sono stati svolti oltre 80 servizi, con il controllo amministrativo di 187 locali pubblici, bar, locali adibiti ad attività danzanti ed altro

Ordine pubblico

Sul fronte dell’ordine pubblico, sono state emanate 1232 ordinanze per disciplinare altrettanti servizi di in tutta la provincia. Servizi che si riferiscono a manifestazioni sportive, folkloristiche, politiche e di protesta. Il numero dei servizi e delle connesse ordinanze scaturisce dalla necessità di predisporre una cornice di sicurezza conforme alle disposizioni impartite dalle circolari del Ministero, con riferimento ai profili di safety e secuity di ogni evento che richiama un cospicuo numero di persone.

Non posso fare a meno di citare il lavoro svolto dalla Divisione Polizia Amministrativa. Come noto il rilascio di passaporti è una criticità a livello nazionale. In questa provincia sono state soddisfatte tutte le richieste, comprese quelle di documentate urgenze, e rilasciati nell’anno in esame 9860 passaporti. E’ possibile prenotare a poche settimane da oggi nell’agenda online. Ora dalla lettura dei report mensili se il trend viene confermato possiamo sbilanciarci ed affermare che la fase critica sarà a breve definitivamente superata.  Aumentano i numeri d’arma uso caccia rilasciati rinnovati 1086. L’ufficio immigrazione, che ha affrontato l’emergenza ucraina, con il rilascio di 4282 titoli di soggiorno, ed espulso dal territorio nazionale 29 cittadini stranieri.

Commissariato di San Benedetto del Tronto

Voglio anche evidenziare l’importante lavoro svolto dal dirigente e dal personale tutto del Commissariato di San Benedetto, nella gestione dell’ordine e sicurezza pubblica nella zona rivierasca di propria competenza. E qui si sviluppa la perfetta sinergia con la Questura per fronteggiare al meglio, con Squadra mobile, la Digos e la Divisione polizia amministrativa. Un apprezzamento profondo per il lavoro svolto dalla locale Squadra Mobile con 37 arresti in flagranza e OCCC. In particolare si è distinta nelle attività di contrasto agli autori di truffe in danni di anziani, con esecuzione di 4 misure cautelari e 10 denunciati a piede libero; al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti con oltre 14,4 kg di hashish, marijuana e cocaina.

Le sfide future

Ma veniamo alle sfide che dobbiamo raccogliere. Il contesto storico, politico ed economico, richiede a tutti sforzi e sacrifici maggiori, che affronteremo con rinnovato impegno, pur di consentire alla nostra comunità favorevoli progressi. Per questo rivolgo attenzioni soprattutto al benessere dei miei uomini ed in questo, spero di averne dato prova nell’anno appena trascorso, sarò il loro primo tutore senza sostituirmi all’azione dei rappresentanti sindacali, che ringrazio per la loro costante opera di mediazione e tutela delle poliziotte e poliziotti e personale civile tutto. Del resto, proprio l’adattamento ai mutamenti sociali, impone una Polizia all’avanguardia, non solo protesa all’innovazione ed al tecnicismo, ma anche ad ospitare ed assistere adeguatamente e dignitosamente tutta l’utenza che per ragioni diverse accede alle nostre strutture.

In tema di quotidianità, mi sento di elogiare il lavoro dei poliziotti che, ogni giorno e silenti compiono atti normali, ma anche di straordinario rilievo, non sempre ben percepiti o da noi non divulgati, per quel pudico stile comportamentale di lavorare con “Disciplina ed Onore”.

Saremo ancora di più orientati ad una costante ma non muscolare efficienza operativa consci del giudizio dei nostri cittadini che ci osservano, ci giudicano. Per tutti questi motivi non ci è però consentito di tradire la fiducia ed in generale quel giuramento di fedeltà sottoscritto agli inizi della nostra vita professionale. Si può sbagliare, e lo facciamo probabilmente anche più volte quando siamo chiamati, ognuno nel proprio ruolo, ad assumere decisioni, ma non dobbiamo violare le leggi o le disposizioni che regolano i nostri comportamenti, con la consapevolezza di farlo.

In tale contesto, siamo chiamati a tenere sempre alto quel trend di produttività, che non può essere scalfito da cause di giustificazione o frapposizione di difficoltà operative. Dobbiamo ragionare secondo metodi imprenditoriali, seguendo e contrastando i fenomeni criminali, al fine di raggiungere il segno meno in termini percentuali, ed implementando le attività di prevenzione e repressione questa volta alzando sempre l’asticella degli obiettivi da raggiungere.

In questo la nostra attività è molto semplice.

Chi subisce un furto in casa o una truffa, assume una traumatica sofferenza psicologica che spesso reca segni più profondi rispetto ad una lesione fisica. Su questo l’impegno è massimo secondo il motto che ci caratterizza ”esserci sempre”, decine di incontri nelle parrocchie, nei circoli, presso associazioni la fine di aumentare la percezione di pericolo che i nostri anziani corrono. Dobbiamo perciò modellare impegno ed ingegno con un approccio non routinario, ma improntato a maggiore professionalità, capacità di elaborazione e lettura di dati che le tecnologie attuate dal nostro Dipartimento ci offrono sul vassoio della georeferenziazione dei reati, attiva già da anni.

Ecco, dobbiamo essere maggiormente consapevoli di sfruttare la modernità, intesa quale soluzione tecnica alle nostre esigenze, non riponendo però quei sistemi tradizionali d’indagine che non tramontano mai dagli orizzonti delle opzioni operative che possiamo mettere in campo. Il poliziotto ascolano sviluppa buona parte del proprio percorso professionale in questa provincia, ciò deve essere un’arma in più: essere parte delle Comunità che serviamo, perché ci integriamo in esse e le sentiamo nostre, deve essere il propulsore per svolgere al meglio i compiti che siamo chiamati ad adempiere.

E’ importante invece stare dall’altra parte, dalla parte di tutti coloro che, col mandato di servire le Comunità, le raggiungono, impegnandosi al massimo delle proprie possibilità, sacrificando interessi personali e familiari, posponendoli agli sforzi verso il territorio.

Risultati e traguardi li raggiungiamo tutti insieme: quando si parla di sicurezza non sono ammessi individualismi ed egocentrismi. Pertanto, assicuro il mio impegno personale e della Polizia di Stato in tutte le sue componenti, affinché si raggiungano i più elevati standard di sicurezza.

Grazie per l’attenzione. Viva la Polizia di Stato”.

Leggi anche Volpi, associazioni contro la Provincia: fermate il massacro

TAG: ,