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Lavoro e statistiche, l’Istat ha condiviso la decima edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes). Il Rapporto pone  particolare attenzione agli squilibri territoriali e alle differenze di genere e per classi di età. Molti indicatori del mercato del lavoro indicano condizioni migliori degli adulti e una forte polarizzazione tra
generazioni.

Lavoro, i dipendenti a termine aumentano del 4,6%

Nel 2022, i lavoratori a termine, ovvero dipendenti a tempo determinato e collaboratori, aumentano del 4,6%
(3,3 milioni; +146mila). L’aumento riguarda quasi esclusivamente gli occupati con lavoro a termine da meno di cinque anni (+5,3%). Solo marginalmente quanti lo svolgono da cinque anni e più (+1,3%). Il rapporto tra gli occupati con lavoro a termine da almeno cinque anni nell’attuale lavoro e il totale dei lavoratori a termine è pari al 17,0%, in flessione di mezzo punto rispetto al 2021.

Sempre nel 2022, il mercato del lavoro mostra un generale miglioramento rispetto all’anno precedente. Gli occupati di 20-64 anni aumentano di 538mila unità (+2,5% rispetto al 2021), il tasso di occupazione aumenta e supera i livelli del 2019. Recuperato pienamente il crollo registrato nel 2020 (tra le persone di 20-64 anni è il 64,8%; +2,1 punti percentuali rispetto al 2021). Tra i giovani (20-34 anni), il tasso di occupazione è pari al 56,2% e registra la crescita più intensa (+3,5 punti sul 2021). Superati i livelli pre-pandemia (era 53,3% nel 2019). Diminuisce il numero di persone in cerca di occupazione (-339mila; -14,3%) e quello di coloro che sono disponibili a lavorare ma non hanno cercato lavoro (-623mila; -20,5%). Il tasso di mancata partecipazione registra una forte riduzione con il valore più basso nel quinquennio 2018-2022 (16,2%; -3,2 punti percentuali rispetto al 2021).

Le statistiche

Circa un occupato su quattro possiede un titolo di studio superiore a quello più frequente per svolgere la propria
professione. Il fenomeno della sovraistruzione è più diffuso tra le donne (28,1%), e soprattutto tra gli occupati nelle professioni del commercio e servizi (43,7%).
Diminuisce la quota di quanti lavorano part time e permane la netta caratterizzazione femminile del fenomeno (16,5% rispetto al 5,6% degli uomini). Tra le donne di 25-49 anni è in aumento sia il tasso di occupazione delle donne con figli tra 0 e cinque anni, sia il tasso di occupazione delle donne senza figli. Stabile e pari a circa il 50% la quota di occupati che si dichiarano molto soddisfatti per alcuni
aspetti del proprio lavoro. Diminuisce quella di coloro che ritengono probabile perdere il lavoro entro sei mesi
e al contempo improbabile trovarne un altro simile (4,9%).

 

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