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INAIL e dati del primo trimestre 2023 nelle Marche. Riduzione delle denuncie degli infortuni del 22,6%. Importante il dato del settore fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche.

INAIL, -22,6% di infortuni sul lavoro nelle Marche

Nel primo trimestre 2023, nelle Marche sono stati denunciati all’INAIL 4.050 infortuni sul lavoro. Una riduzione dell’22,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Disaggregando i dati emerge un aumento di quelli in itinere (complessivi) che passano da 492 a 571 (+16,3%). Per l’81,2% le denunce riguardano lavoratori italiani e il resto di lavoratori di paesi U.E. e Extr; il 35,4% sono di donne. Il 21% degli infortuni sono accaduti nella gestione industria e servizi (+1,3%). In aumento quelli in agricoltura che passano da 228 a 251 (+10%) e quelli per conto dello Stato da 719 e 490 denunce (+19.7%). Nelle Costruzioni c’è un incremento si passa da 237 a 273 (+15.2%). Importante il dato del settore fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche poiché si passa da 37 a 73 denunce con una crescita del 70.3%. Complessivamente nel manifatturiero si registra una crescita del 14.1%.

La provincia di Ascoli Piceno

Guido Bianchini presidente del comitato INAIL di Ascoli Piceno condivide i dati per la sua provincia. Dati in decrescita, poiché si passa da 613 a 513 denunce (-16.3%). Tra gli infortuni mortali c’è un solo caso denunciato rispetto allo zero casi dell’anno precedente. Per le malattie professionali invece si registrano 239 denunce rispetto alle 178 dell’analogo periodo del 2022, ovvero una crescita del 34.3%.

Circa le malattie professionali nelle Marche, nel  primo trimestre 2023, si registrano 1.955 denunce contro i 1.473 dello stesso periodo dell’anno precedente con una crescita del 32,7%. Il 69% delle denunce sono di uomini di cui il 91% italiani. Oltre il 90% nella Gestione Industria e Servizi. Dalle patologie denunciate, emerge per i settori (IDC-10) una conferma per quelle del sistema nervoso (297 casi), orecchio e apofisi mastoide (70 casi), sistema osteo-muscolare e tessuto connettivo (1.180 casi +333%). Purtroppo aumentano gli infortuni mortali nel periodo in esame, da 6 a 7 (+16.7%). Tutti accaduti nel settore industriale, di lavoratori italiani e uomini.

Il commento

I dati confermano l’andamento del 2022; sono numeri da non ignorare per i loro effetti e gravità. Come detto in altre occasioni dietro l’analisi statistica ci sono le persone, donne e uomini che hanno visto la loro vita cambiare per sempre. Occorre pertanto aumentare le tutele dei lavoratori infortunati e delle loro famiglie. E’ necessario rivedere le prestazioni erogate dall’Inail e la stessa normativa che le regola. Testo ormai datato e inadeguato rispetto ad una società e mercato del lavoro in profonda e ripetuta trasformazione nonché all’emergere di nuovi rischi. Sono dunque importanti azioni sinergiche di tutti gli attori che s’interessano di sicurezza sul lavoro; è indispensabile la prevenzione e la formazione partendo dalle scuole (come detto), è essenziale l’aggiornamento continuo dei lavoratori in un mondo del lavoro in profonda e continua trasformazione. È importante rilanciare il ruolo dei Dipartimenti di prevenzione (Spsal) dopo anni di tagli alla sanità, anche attraverso il PNRR. Oggi ancora purtroppo falcidiati di uomini e mezzi”. Le parole di Guido Bianchini.

 

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