Articolo
Testo articolo principale

Dopo decenni di militanza nel settore, mi sento di dare delle dritte a chi volesse dedicare il proprio tempo e la propria intelligenza alla meritoria disciplina del complottismo. Questo per evitare le insidie del percorso e scoraggiare coloro che non avessero i necessari requisiti del perfetto complottista. Soggetti, questi ultimi, destinati a squalificare tutta la categoria con la propria superficialità. Per cui, andiamo ad iniziare.

Complottista: i consigli

1. Il Complotto potrebbe effettivamente esistere.

Che parrebbe scontato ma non è. Perché esso Complotto è sempre una cosa seria e impone una reazione di adeguati efficacia e peso. Se ci si limita alla denuncia si perde credibilità. Insomma, la rivolta non si minaccia: si fa.

2. Indicare sempre un Soggetto.

Il complottista usa quasi sempre il ‘loro’ e non va bene. Bisogna sempre indicare un colpevole preciso. Se tale colpevole non è identificabile si possono usare ‘i Servizi’ oppure ‘lo Stato profondo’ oppure ‘la criminalità internazionale’ e così via. Se no, consiglierei ‘i Banchieri’; difficile che siano, in effetti, estranei.

complottista

Il complottista usa quasi sempre il ‘loro’ e non va bene. Bisogna sempre indicare un colpevole preciso

3. Usare il rasoio di Occam.

Cioè la spiegazione più semplice, spesso la più vicina al vero. Questo perché i moventi dell’umano sono da sempre gli stessi e sono indecenti. E quando l’avversario, sarebbe a dire il normopensante, oppone una teoria fantasiosa, tipo che una certa guerra e motivata da fini umanitari, allora non bisogna mollare la presa e si deve continuare ad infierire sul malcapitato. Finché questi, portato avanti dalla catena dei suoi sillogismi, non arriva ad annaspare nei paradossi. A questo punto, e a soli fini compassionevoli, si può anche chiudere la discussione.

4. Sfruttare l’impeto altrui (tecnica del judoka).

Mai opporsi pregiudizialmente alla tesi ortodossa; è cosa che crea ostilità e resistenza. Invece, bisogna rilanciare. Tipo: c’è la crisi climatica? Bene, allora perché aspettare l’auto elettrica: iniziamo subito a vietare i SUV. Bisogna stravaccinare per favorire l’immunità? Ottimo, ma perché non abolire ciò che la deprime, a iniziare dallo stress sul lavoro? Abolizione del contante? Era ora; magari con una legge che impedisca a banche e governi di bloccare le carte di credito. E così via. In genere il normopensante risponde con un ‘sì, ma non è così semplice’, cui consiglio di rispondere con un ‘beh, forse, allora, non è una cosa seria’. Qui di solito la discussione si autoestingue per reciproco disinteresse a continuare.

5. Il Complotto potrebbe, effettivamente, non esistere.

Nel senso che, a volte, dietro le peggio furfanterie non è che ci sia proprio una regia precisa e lucida. No, può accadere che, una volta dato l’avvio, subentrino degli automatismi che si mettono alla guida, spinti dai formidabili motori della stupidità e dell’avidità. Oppure, potrebbe essere vera la spiegazione ortodossa. È molto raro, ma non impossibile in via teorica. Tuttavia, queste sono eventualità che solo i complottisti più maturi possono gestire.
Insomma, se non si può affermare che il Complotto c’è ma non si vede perché, appunto, è un complotto, non è nemmeno ragionevole affermare che il Complotto non esiste ed è, a sua volta, un complotto, altrimenti questo mondo sarebbe incomprensibile e bizzarro.

Tuttavia, di una cosa sono sicuro: se non esistono i Complotti, esistono i Complottardi. Coatti del raggiro, con quel grammo di furbizia sopra la media che li spinge a provarci sempre.
E, maledizione, non dormono proprio mai.

Leggi anche Form, fumata bianca: il presidente è Fabrizio Del Gobbo

TAG: ,