Articolo
Testo articolo principale

La gestione degli edifici condivisi sta per affrontare una delle trasformazioni più significative degli ultimi anni. Il disegno di legge di riforma del condominio, presentato alla Camera dei Deputati il 17 dicembre 2025, punta a rivedere norme e procedure oggi considerate obsolete o insufficienti, specialmente per quanto riguarda i pagamenti e il trattamento dei morosi. 

Una Nuova Era per il Condominio e Morosi

Il testo di legge nasce dall’esigenza di adeguare il sistema di governo dei condomìni alle esigenze contemporanee, tenendo conto della complessità crescente della vita condominiale e delle difficoltà operative che amministratori e proprietari incontrano quotidianamente. Tra i principali punti della riforma del condominio emergono tre aspetti di rilievo: l’obbligo di qualificazione degli amministratori, la tracciabilità dei pagamenti e una revisione radicale del trattamento delle quote morose.

Secondo il testo proposto, per esercitare la professione di amministratore non sarà più sufficiente un diploma e una formazione breve, ma sarà richiesta almeno una laurea triennale in materie economiche, giuridiche o tecniche, con iscrizione a un albo ufficiale presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Questo dovrebbe garantire competenze più solide nella gestione di condomìni di qualsiasi dimensione.

Pagamenti Solo Tracciabili

Uno dei cambiamenti più visibili nella vita quotidiana dei condomini riguarda la fine dei pagamenti in contanti per le quote condominiali e le spese comuni. Tutti i versamenti dovranno transitare esclusivamente tramite bonifico o conto corrente intestato al condominio, eliminando definitivamente l’uso di contante. Questa misura è pensata per aumentare la trasparenza e semplificare i controlli contabili. 

Novità su Morosità e Responsabilità

Tra le norme più discusse c’è quella relativa ai condòmini morosi. Attualmente, i creditori che vantano crediti verso un condominio — ad esempio fornitori o imprese appaltatrici — possono rivalersi solo sui condomini morosi certificati dal rendiconto e dall’operato dell’amministratore. 

La riforma propone un meccanismo diverso: i creditori potranno agire direttamente sulle somme disponibili sul conto corrente condominiale per l’intero credito vantato, e, in via secondaria, rivolgersi anche verso i condomini in regola con i pagamenti, in proporzione alle rispettive quote millesimali. La finalità dichiarata è evitare che la gestione dei debiti condominiali si impantani in lunghe procedure giudiziarie e facilitare il recupero dei crediti. 

Rigidità ma anche Sicurezza

La proposta di legge introduce anche requisiti più rigidi in materia di sicurezza delle parti comuni degli edifici: le informazioni relative alle condizioni e conformità degli impianti dovranno essere certificate da società specializzate, aumentando così la responsabilità e la professionalità nella gestione ordinaria e straordinaria. 

Critiche e Dibattito

Le novità non sono esenti da critiche. Associazioni di amministratori e consumatori hanno espresso preoccupazione per l’aumento dei costi di gestione, per la maggiore complessità burocratica e per il possibile aggravio economico per i condomìni più piccoli e meno strutturati. Molti osservatori ritengono infatti che, pur volendo migliorare la trasparenza e l’efficienza, alcune delle misure potrebbero finire per penalizzare chi versa già in condizioni economiche difficili. 

Un Passaggio Chiave per la Quotidianità

Se la riforma dovesse essere approvata nella sua forma attuale, le regole su morosi, amministrazione e pagamenti potrebbero rivoluzionare la vita di milioni di italiani che vivono in edifici condominiali. L’obiettivo dichiarato dai promotori è creare un quadro normativo più moderno, trasparente e equo per tutti i soggetti coinvolti, superando le contraddizioni e i limiti dell’attuale disciplina.

TAG: , , , , , , , ,