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I consumatori vengono cosi bombardati di informazioni errate o manipolate che incidono negativamente sull’autostima e sul portafoglio. L’autorità britannica che si occupa di monitorare la pubblicità prende di mira soprattutto marchi che eccedono con l’utilizzo di Photoshop, rendendo le immagini fasulle. Tempo fa Natalie Portman fu testimonial di una campagna promozionale per la Dior e la pubblicità fu bandita a causa degli eccessivi dettagli applicati sulle sue ciglia. Infatti la motivazione fu la seguente: “esagerati in maniera fuorviante gli effetti del prodotto”. La casa di moda si è difesa dichiarando di non aver ricevuto reclami da parte della clientela e di conseguenza di non aver creato illusioni nella mente del consumatore.

Stessa disavventura è accaduta alla Nivea alla quale è stato vietato l’utilizzo della pubblicità antirughe che è stata etichettata come ingannevole. Infatti nella fotografia la donna testimonial della crema per il viso appariva 20 anni più giovane, con poche rughe o macchie cutanee. La pubblicità è stata ritirata per aver enfatizzato gli effetti che si ottengono con il prodotto.