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ASCOLI PICENO – Questa mattina il leader di Sel Nichi Vendola ha incontrato gli operai della Haemonetics davanti ai cancelli dello stabilimento. Sono 185 le persone rimaste senza lavoro che da mesi protestano nel presidio permanente, chiedendo che la multinazionale non delocalizzi l’intera produzione in Asia. Vendola è arrivato accompagnato dai candidati alle elezioni europee Nazzarena Agostini e Marco Furfaro. È la sindaca di Appignano ad aprire il comizio: “ridateci il lavoro e la nostra dignità” ha dichiarato in un appello alle istituzioni. Presente anche il legale degli operai che si batte da tempo affinché non vengano lasciati soli e non muoia un pezzo importante di realtà industriale locale.

Vendola, di ritorno da un viaggio nei territori occupati della Palestina, si è rivolto ai presenti sostenendo che le questioni chiave sono due: il lavoro che non c’è più e la politica industriale inesistente. Nello specifico, “quello che sta accadendo in Italia è il capovolgimento di quanto accaduto in un secolo di lotte per il lavoro” ha sottolineato. “Oggi siamo di fronte a una rivoluzione – ha continuato – ossia il compimento del processo di precarizzazione del mercato del lavoro”.

Sul fronte della politica industriale, il governatore della Puglia si è detto deluso dallo smantellamento in atto dell’industria biomedicale che contava su poli di eccellenza in tutta Italia. “Da venti anni la classe dirigente non ha più confidenza con una vera politica industriale – ha affermato – Non riusciamo a parlare più di lavoro, la flessibilità è stato un inganno, non ha fatto del male solo ai lavoratori ma anche alle imprese. La competitività non si misura sul costo del lavoro ma sulla sua qualità e innovazione“. Infine ha concluso: “io non me la prendo con le multinazionali, ma con chi consente loro di fare certe cose. Vedo politica e sindacati ormai rassegnati. Il pericolo è il populismo che non indicherà una soluzione ma una guerra”. E rivolgendosi alla stampa presente, ha chiesto di dare voce agli invisibili e a tutte le persone rimaste senza lavoro.