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ASCOLI PICENO – Miki Girardi corre da sola come candidato sindaco alle comunali di Ascoli con la lista In Ascoli. Avvocato di 43 anni, in tre aggettivi si definisce “carismatica, tenace e lucida”.

Perché ha deciso di candidarsi? “Per scardinare le logiche cristallizzatesi in città, che sottoscrivono antichi privilegi e non investono sulle mille possibilità di una città da cambiare ed arricchire, continuando ad indebolirla”.

Il suo programma in una frase? “Rigenerare il patrimonio edilizio esistente come fattore di crescita economica”.

La politica in un aggettivo? “Indispensabile”.

Il suo comune in un aggettivo? “Equo”.

Cosa vuol dire fare il sindaco? “Sentirsi innamorati della propria città da mattina a sera”.

Si va al ballottaggio: con chi si allea? “Mi impegnerò per aggregare su di me tutte le liste che seriamente vogliono amministrare la città”.

La promessa che fa ai suoi elettori? “Costruire un nuovo orizzonte, civile, sociale, culturale e commerciale, per una città che merita ciò che ora fa comodo a qualcuno negarle”.

La prima cosa che farà da sindaco? “Mettere mano alla questione mobilità e parcheggi”.

Una bugia per un voto in più? “Non mi viene”.

Dica una cosa di sinistra… “No, il dibattito, no…!”.

Dica una cosa di destra… “Lei non sa chi sono io”.

A cena col nemico? “Guido Castelli, a Offida”.

Il libro della vita? “L’Acerba di Francesco “Cecco” Stabili”.

Il film cult? “Le mani sulla città, di Francesco Rosi, gran film e soprattutto utile a ricordare cosa va impedito nella nostra Ascoli”.

La colonna sonora della sua campagna? “Ascoli, Ascoli, Ascoli, città dell’Università… ♪ ♫ para-pappa-pappa… ♪ ♫”.

Un appello agli elettori? “Sono la candidata giusta al momento giusto”.

Un augurio ai suoi avversari? “Provate a fermarmi, se ci riuscite”.