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ASCOLI PICENO – Il declassamento della sede Inail di Ascoli Piceno, ora ufficialmente inquadrata nella tipologia B e affiliata insieme a Fermo alla sede madre di Macerata (tipo A), comporta quei tagli che i dipendenti dell’Istituto avevano ipotizzato e temuto. Lo conferma la determina del Direttore generale dell’Inail che ha approvato la distribuzione degli organici per il triennio 2013-2015 con la riduzione del personale piceno a 30 unità e con inevitabili ricadute sulla qualità del servizio offerto all’utenza.

“I vertici Inail, come se nulla fosse, hanno preferito creare una grande Direzione Territoriale delle Marche meridionali mettendone a capo Macerata e incrementandone il ‘portafoglio’ con l’aggregazione di Fermo”. A dirlo il presidente del Consiglio provinciale Armando Falcioni che ha inviato una nuova lettera al Direttore Generale dell’Inail dottor Giuseppe Lucibello chiedendo di riesaminare i tagli per lo status particolare dell’ufficio ascolano, zona di confine distante sia dalla nuova sede dirigenziale sia dal capoluogo regionale, “senza considerare il fatto che questa situazione è figlia dell’inopinata e costosissima divisione della provincia” come tiene a precisare.

“Nella missiva, ho inoltre rinnovato l’invito al dottor Lucibello a visitare gli uffici di Ascoli per rendersi conto di persona dell’assetto e delle problematiche evidenziate. – prosegue – La vicenda della sede Inail mi da l’occasione per ricordare che uno degli obiettivi futuri dei nostri amministratori locali sarà la difesa degli uffici pubblici: più volte, infatti, dopo l’inopportuna divisione con Fermo, ho denunciato il pericolo del depotenziamento degli uffici statali che hanno competenza provinciale come Prefettura, Comandi delle varie forze di polizia, CCIAA, Catasto, Uffici del lavoro, Inail, Inps e così via”.

È in questa prospettiva che il presidente Falcioni invita le forze politiche, sociali ed economiche del Piceno ad essere compatte su questa battaglia.