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Nelle Marche le imprese di autotrasporto sono passate dalle 3.745 di dicembre 2019 alle 3.623 di ottobre 2021: una perdita di 72 imprese. E di oltre 200 posti di lavoro. Cna Fita lancia l’allarme: “se non rientrerà l’impennata dei prezzi delle materie prime, nel 2022 andrà ancora peggio”. Ma arriva una buona notizia sul fronte della class action contro il cartello delle imprese costruttrici di automezzi pesanti.

L’allarme di Cna Fita sui rincari

L’aumento dei prezzi di metano e gasolio ha fatto perdere, agli autotrasportatori marchigiani, il 25 per cento dei guadagni. Solo dal primo ottobre.

“Negli ultimi due anni – spiega Roberto Grazioli, presidente di Cna Fita Marche – le chiusure e le riduzioni delle attività hanno portato al calo delle imprese di autotrasporto marchigiane. Sono passate dalle 3.745 di dicembre 2019 alle  3.623 di ottobre 2021. Una perdita di 72 imprese e di oltre 200 posti di lavoro.  Se non rientrerà l’impennata dei prezzi delle materie prime, nel 2022 andrà ancora peggio. Il prezzo del metano è raddoppiato, quello del gasolio è in continuo aumento. E non si trova l’additivo per la benzina blu che è arrivata, per questo motivo, a prezzi proibitivi. Senza contare i costi delle gomme e i costi di gestione dei nostri camion.  Se non si riportano sotto controllo i costi dei carburanti, gli autotrasportatori saranno costretti ad aumentare i prezzi o a fermarsi per non lavorare in perdita. Un circolo vizioso molto preoccupante. Anche perché, oltre a tutto questo, va messa in conto la concorrenza dei Tir stranieri. Accettano di lavorare a condizioni per noi non sostenibili”.

La class action

Più di 200 imprese marchigiane dell’autotrasporto hanno aderito, dal 2016, alla class action contro il cartello delle imprese costruttrici di automezzi pesanti. Per un totale di 800 mezzi.

“Una prima sentenza favorevole – informa Riccardo Battisti di Cna Fita Marche – è arrivata dal tribunale di Napoli: ha condannato l’Iveco a restituire a un autotrasportatore il 15 per cento del prezzo di acquisto del camion. Una sentenza che riconosce la fondatezza della class action presentata dalla Cna Fita contro Scania, Iveco, Mercedes Benz Daimler, Volkswagen, Volvo, Renault e Daf. E che riapre i termini per altri trasportatori che volessero aderirvi. Anche la Commissione Europea ha sanzionato le case costruttrici, con una multa di quasi 3 miliardi di euro, per l’indebito aumento dei prezzi di vendita e il rallentamento nell’introduzione di nuove tecnologie”.

Possono aderire alla class action di Cna Fita Marche le imprese di autotrasporto che hanno acquistato, preso in leasing o noleggiato a lungo termine camion di medie o grandi dimensioni immatricolati tra il 1997 e il 2011. Camion dalle 6 tonnellate in su.

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