Disponibile su Amazon, www.faseditore.it e nelle migliori librerie d’Italia, La città congelata – Componimento dialogico è un libro intenso e fuori dagli schemi, nato da una corrispondenza autentica tra due voci che si incontrano nel pensiero e nella fragilità del tempo presente.
La città congelata: un dialogo tra anime, nel cuore della crisi

Firmato da Grazia Maria Traini e Ludovico Romagni, il volume si sviluppa come un dialogo continuo che attraversa la fede, la libertà, la responsabilità educativa e la crisi di senso che segna la nostra epoca. In un momento in cui la città — metafora dell’uomo e della società — sembra aver perso il proprio respiro vitale, l’opera invita a interrogarsi: può davvero sopravvivere un organismo che, per paura del cambiamento, sceglie di restare immobile?
La città come corpo vivo e simbolo di trasformazione
Nel componimento, la città diventa specchio della condizione umana: si difende dai rischi naturali e morali, ma al tempo stesso si chiude in una conservazione sterile, esaltando resilienze identitarie e vernacolari. Traini e Romagni descrivono una realtà che teme la trasformazione, percepita non più come crescita ma come perdita. Eppure – suggeriscono – è proprio nel gesto del rompere, del “squarciare”, che si può ritrovare la possibilità del nuovo.
“Per trovare un tesoro spesso bisogna rompere il suo involucro.
Per salvare spesso si deve interrompere.
Per conservare squarciare. Per recuperare perdere.”
Parole che racchiudono l’essenza di La città congelata: una riflessione poetica e filosofica sul coraggio di cambiare e di rimettere in discussione ciò che sembra immutabile.
Un libro vivo, interrotto, umano
Definito dagli autori “un libro interrotto”, La città congelata sfugge a ogni classificazione: è diario, saggio, cronaca, poesia, un intreccio di monologhi e dialoghi che restituisce la complessità della vita. Ogni pagina è attraversata da un’urgenza espressiva che alterna pensiero e sentimento, ragione e spiritualità, costruendo un paesaggio narrativo frammentario ma pulsante, proprio come il tempo che racconta. Con il suo stile limpido e profondo, il libro diventa una metafora del nostro vivere contemporaneo, sospeso tra paura e speranza, immobilità e desiderio di rinascita. Un invito, infine, a ritrovare nella parola e nel dialogo la via per tornare a immaginare il futuro.









