Negli ultimi decenni diversi studi hanno indicato un forte calo della concentrazione di spermatozoi negli uomini dei paesi occidentali: un’analisi pubblicata nel 2017 ha riportato una diminuzione di oltre il 50 % tra il 1973 e il 2011 tra Europa, Nord America, Australia e Nuova Zelanda.
Infertilità maschile: in calo significativo dei livelli di spermatozoi
Ulteriori revisione del 2024 segnalano che la tendenza potrebbe non solo proseguire ma accelerare: tra i dati recenti emerge un calo medio annuo superiore al 2 % in alcuni campioni da dopo l’anno 2000. Questo fenomeno è ritenuto una potenziale emergenza di sanità pubblica: sebbene “sperm count” e fertilità non siano esattamente la stessa cosa, la relazione appare significativa.
Le possibili cause e i fattori aggravanti
Tra le cause ipotizzate troviamo numerosi fattori ambientali e di stile di vita. Le esposizioni a sostanze chimiche endocrine-disruptor come bisfenolo A (BPA), ftalati e pesticidi sono frequentemente citate. L’obesità, la sedentarietà, il fumo, l’abuso di alcol e il calore testicolare aumentato – per esempio per uso improprio di laptop sulle ginocchia o ambienti troppo caldi – sono stati correlati a una peggioranza della qualità dello sperma. Tuttavia, è corretto sottolineare che non tutti gli studi concordano sulla portata del fenomeno e che il legame tra conta degli spermatozoi e fertilità effettiva resta complesso. Alcuni ricercatori invitano alla cautela nella lettura dei dati.
La diminuzione dei parametri seminali può tradursi in un allungamento del tempo necessario per concepire, una maggiore difficoltà per alcune coppie e un aumento della ricorso a tecniche di procreazione assistita.Inoltre, alcuni studiosi considerano la conta degli spermatozoi come un indicatore della salute generale maschile: valori bassi sono stati associati a maggiore mortalità e problemi di salute sistemica. Va però ribadito: avere una quantità inferiore di spermatozoi non equivale automaticamente a infertilità, né tutti gli uomini con valori “normali” garantiscono una fertilizzazione rapida. La fertilità è multifattoriale e coinvolge qualità dello sperma, età della partner, tempi di concepimento e altri fattori.
Cosa si può fare oggi per contrastare il fenomeno
Pur nell’incertezza scientifica, vi sono misure concrete e comportamentali che possono migliorare la salute riproduttiva maschile:
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Limitare l’esposizione a sostanze chimiche nei prodotti plastici, preferendo alimenti freschi e packaging sicuri.
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Mantenere peso corporeo nella norma, evitare fumo e abuso di alcol, e curare il sonno e l’attività fisica.
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Evitare surriscaldamenti eccessivi dei testicoli (ad esempio laptop troppo a lungo sulle ginocchia, sedute prolungate in sauna).
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Consultare specialisti in urologia/andrologia se vi siano sospetti problemi di fertilità o condizioni associate (varicocele, infezioni, esposizione lavorativa).
In conclusione, benché l’infertilità maschile non possa essere esclusivamente ridotta a questione di numeri, i segnali sono chiari e richiedono attenzione: una tendenza globale, cause in gran parte modificabili e un futuro che può essere più complicato per la fertilità maschile se non si interviene.









