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Dal 28 novembre 2025 l’Italia dispone di un’elenco nazionale ufficiale dei dispositivi di rilevamento della velocità — autovelox, tutor, sistemi fissi e mobili — regolarmente autorizzati. Si tratta di una svolta importante nel controllo della velocità e nella trasparenza del sistema delle multe. 

Cos’è cambiato: il censimento e la fine degli autovelox “fantasma”

Con il decreto del 29 settembre 2025 (n. 367), il Ministero ha previsto che tutti gli enti competenti (Comuni, Province, Polizia Stradale ecc.) debbano comunicare marca, modello, matricola, estremi del decreto di omologazione o approvazione, collocazione chilometrica e direzione di marcia per ogni sistema di rilevamento. 

Il termine per l’invio dei dati era fissato al 28 novembre e ora la piattaforma è attiva: l’elenco è consultabile da chiunque al sito ufficiale (velox.mit.gov.it), così da verificare in tempo reale quali autovelox sono realmente autorizzati. Secondo il Ministero, chiunque abbia elevato una multa con un apparecchio non registrato potrà contestarla: dal 29 novembre le sanzioni da autovelox non censiti sono da considerarsi nulle

Perché è importante per gli automobilisti e come usare la lista

Una delle conseguenze più rilevanti è che non tutti gli “occhi elettronici” visti finora sono legali. Molti comuni e amministrazioni avevano installato autovelox senza alcuna omologazione o documentazione aggiornata: quel periodo sembra finito. 

Se un automobilista riceve una multa, potrà verificare nell’elenco se il dispositivo che l’ha elevata era correttamente autorizzato. Se non compare, la multa può essere contestata, un diritto che cambia sensibilmente il rapporto tra cittadini e controlli stradali.

Inoltre la trasparenza aiuta la prevenzione: sapere dove sono gli autovelox autorizzati o dove non lo sono riduce arbitrarietà, favorisce comportamenti responsabili alla guida e crea fiducia tra istituzioni e utenti.

Con l’elenco ufficiale degli autovelox autorizzati, l’Italia compie un passo avanti importante verso maggiore chiarezza e legalità nel sistema delle contravvenzioni. Per chi guida, significa poter verificare, controllare e — se necessario — difendersi. Per le istituzioni, la sfida ora è mantenere aggiornato il registro, garantire omologazioni reali e fare un uso corretto e giustificabile dei sistemi di rilevamento.

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