Il 2025 è un anno cruciale per UniCredit. Da un lato la banca segna un risultato economico di rilievo, dall’altro accelera la dismissione delle attività in Russia, definendo una rotta precisa per il prossimo biennio. È un momento di trasformazione in cui la banca italiana cerca di rafforzare la propria posizione finanziaria e riallinearsi con le norme europee dopo anni di esposizione.
Un trimestre 2025 da record per UniCredit
Nel primo trimestre del 2025 UniCredit ha registrato una crescita reddituale significativa: utile netto record, margini in aumento, forte rendimento sul capitale netto tangibile (RoTE). Questi risultati confermano la solidità dell’istituto e la sua capacità di generare valore in un contesto economico complesso.
La performance del gruppo ha attirato l’attenzione degli investitori: la capitalizzazione in Borsa ha superato quella dei principali competitor italiani, consolidando UniCredit come la prima banca italiana per valore di mercato.
Disimpegno dalla Russia: via il leasing e riduzione drastica dell’esposizione
Contemporaneamente alla crescita economica UniCredit sta portando avanti un piano di allontanamento dalla Russia. Recentemente ha ceduto un portafoglio di leasing russo da circa 3 miliardi di rubli (pari a circa 33,5 milioni di euro) alla società locale Pr-Leasing. Con questa operazione l’istituto accelera il ritiro dal mercato russo, dando seguito agli impegni presi dopo l’invasione dell’Ucraina e le sanzioni internazionali.
Il ceo di UniCredit, Andrea Orcel, ha dichiarato che la volontà del gruppo è «eliminare praticamente» la presenza russa entro il 2026: una mossa che definisce come sfida complessa, viste le difficoltà normative e regolamentari imposte da Mosca, ma imprescindibile per la strategia del gruppo.
Ad oggi, secondo dati ufficiali, l’esposizione verso la Russia è stata drasticamente ridotta: prestiti e depositi passati da livelli molto elevati a cifre marginali, con un portafoglio ormai quasi asservito.
Verso un modello paneuropeo e diversificato
L’uscita dalla Russia non rappresenta un bivio: per UniCredit si tratta di un vero e proprio cambio di paradigma. Il gruppo punta a rafforzare la propria presenza in Europa occidentale, investire sul segmento corporate e sul mercato dei servizi finanziari, ed espandere attività come leasing, factoring, private banking, asset management. Questo riassetto interno e strategico, unito ai conti solidi del 2025, giustifica la fiducia degli analisti nel fatto che UniCredit possa reggere un contesto macroeconomico fragile e continuare a generare valore per gli azionisti e per i propri clienti.








