Zahi Hawass, nato in Egitto nel 1947, è diventato sinonimo mondiale di archeologia faraonica. Laureatosi in archeologia classica e romana all’Università di Alessandria, specializzatosi in Egittologia al Cairo, e con un dottorato negli Stati Uniti, Hawass ha percorso una carriera segnata da scavi pionieristici, scoperte clamorose e un forte impegno nella tutela del patrimonio culturale egiziano.
Nel corso degli anni ha ricoperto incarichi istituzionali di rilievo: direttore generale dei siti archeologici di Giza, Saqqara e dell’Oasi di Bahariya; Segretario Generale del Supremo Consiglio delle Antichità Egizie; Ministro delle Antichità. Celebre anche per la sua schiettezza, per le posizioni nette su resti archeologici all’estero e tutela del patrimonio, per i documentari e le apparizioni mediatiche.
Zahi Hawass, “L’uomo con il cappello”: contenuti, formato e caratteristiche
“L’uomo con il cappello” è la prima autobiografia ufficiale di Zahi Hawass, edita in esclusiva per l’Italia da FAS Editore di Ascoli Piceno. Il volume è stato tradotto in italiano da Stefania Sofra.
Tra le sue caratteristiche principali:
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circa 328 pagine rilegato;
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formato rilegato, traduzione accurata, stile diretto e coinvolgente;
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prezzo di listino attorno ai €30, con disponibilità in prevendita;
Nei testi autobiografici, Hawass parte da insegnamenti familiari, come il proverbio paterno “Non mettere il dito tra i denti di nessuno”, per raccontare da studente umile fino alla fama globale. Scavi, viaggi, rapporti con studiosi, attori, capi di Stato, lotte per la conservazione archeologica, e un forte senso del dovere verso la memoria collettiva sono elementi che attraversano ogni capitolo del libro.
Eventi, presentazioni e legami con l’Italia
“L’uomo con il cappello” è stato presentato per la prima volta a Roma, nella storica Curia Julia, con la partecipazione di Roberto Giacobbo come moderatore. L’evento è stato organizzato dall’Ambasciata d’Egitto, dal Parco Archeologico del Colosseo e da FAS Editore. Seguirà una tournée nazionale in varie città italiane, con presentazioni e firmacopie, offrendo l’occasione di incontrare personalmente l’archeologo.
Il libro si inserisce anche in una cornice più ampia: Hawass è coinvolto nella mostra “Tesori dei Faraoni”, in corso alle Scuderie del Quirinale dal 24 ottobre 2025 al 3 maggio 2026, che propone reperti eccezionali e inediti. Nel suo intervento, l’autore anticipa scoperte, desideri di vedere restituiti al loro paese di origine capolavori esposti fuori dall’Egitto, e progetti che promettono di riscrivere alcuni capitoli della storia antica.
Perché leggerlo: riflessioni e impatto
“L’uomo con il cappello” non è solo libro per appassionati di archeologia: è una testimonianza di cosa significhi avere una visione, la determinazione per perseguirla nonostante ostacoli, e la responsabilità anche morale nei confronti della storia e dell’identità culturale.
Leggerlo significa toccare con mano le sfide di chi lavora sul campo – la fatica dello scavo, la tensione di proteggere reperti, la complessità delle dimensioni politiche, ma anche bellezza pura: la luce che filtra in una tomba nascosta, il senso di meraviglia davanti a un reperto millenario, l’incontro con culture lontane ma profondamente umane.
In un momento in cui il dialogo sul patrimonio culturale, la restituzione delle opere e l’inclusione delle storie “dimenticate” stanno acquistando sempre più rilevanza, l’autobiografia di Zahi Hawass si colloca come un contributo importante per ricordare che conoscere il passato non è nostalgia, ma strumento per costruire un presente e un futuro più consapevoli.