Il gruppo automobilistico Stellantis — che riunisce marchi storici come Fiat, Jeep, Peugeot, Opel e molti altri — sta attraversando un 2025 complesso ma fertile di cambiamenti. I dati del terzo trimestre mostrano un rimbalzo delle vendite, mentre la casa madre annuncia un piano massiccio di investimenti negli Stati Uniti. Allo stesso tempo, alcune criticità e cambiamenti strategici mettono la casa auto davanti a scelte decisive che potrebbero segnare il futuro dell’industria dell’auto in Europa e nel mondo.
Un terzo trimestre da rilanciare Stellantis: vendite in aumento e nuovi modelli
Secondo il comunicato ufficiale di ottobre 2025, Stellantis ha riportato per il terzo trimestre un aumento del 13% sia nei ricavi netti sia nelle consegne rispetto allo stesso trimestre del 2024. Le vendite globali sono cresciute grazie a una buona performance in Nord America, Europa ed altre aree; e sei nuovi modelli su dieci previsti per il 2025 sono già sul mercato — comprese versioni aggiornate, tra cui la Jeep Cherokee e modelli Fiat e DS.
Questo rimbalzo arriva dopo un primo semestre difficile: nei primi sei mesi del 2025, infatti, Stellantis aveva registrato una perdita netta di 2,3 miliardi di euro, con ricavi in calo e un utile operativo rettificato molto ridotto rispetto al 2024. Ma la direzione rassicura: la “guidance” è stata ristabilita, con l’aspettativa di un miglioramento nei prossimi trimestri grazie a nuovi lanci e a un rinnovato ciclo produttivo.
Investimenti globali, pressioni sui mercati e il destino della produzione europea
A ottobre 2025 Stellantis ha annunciato un ambizioso piano di investimenti negli Stati Uniti: 13 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni per rafforzare la produzione, adattare modelli al mercato nordamericano e ampliare la propria presenza.
Questo sforzo sottolinea la volontà del gruppo di giocarsi un ruolo da protagonista nel mercato globale, anche se comporta una sfida per gli stabilimenti europei.
Infatti, secondo fonti recenti, la produzione aziendale in Italia ha registrato un calo importante nei primi nove mesi del 2025: circa – 31,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Un dato che riflette le difficoltà del mercato locale e che potrebbe mettere sotto pressione lavoratori, fornitori e supply chain nazionali.
Allo stesso tempo, sui mercati finanziari il titolo Stellantis continua a oscillare: tra dazi, costi di produzione, svalutazioni e la transizione energetica, molti investitori restano cauti.
Stellantis tra futuro elettrico e stabilità del mercato
Il 2025 si conferma come un anno di transizione per Stellantis. Da un lato, un nuovo ciclo produttivo e opportunità negli Stati Uniti; dall’altro, la necessità di gestire il calo produttivo in Europa, le tensioni sul mercato automobilistico e la sfida dell’elettrificazione — che richiede investimenti, innovazione, e anche una strategia coerente con le normative sempre più stringenti.
Per gli investitori e per gli appassionati dell’auto, il futuro passa da queste scelte: modelli competitivi, sostenibilità, apertura a nuovi mercati. Per i lavoratori europei, invece, resta la speranza che il rilancio globale non significhi abbandono del “vecchio continente”.
Con la fine dell’anno alle porte, Stellantis cerca un equilibrio tra rilancio, trasformazione e resilienza — e il 2026 potrebbe essere l’anno chiave in cui si deciderà la direzione definitiva del gruppo.









