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ASCOLI PICENO – Il documento congiunto riguardo il declassamento della sede Inail di Ascoli Piceno è pronto per essere inviato al Ministro del Lavoro Giovannini, al Vice Ministro Guesrra, ai sottosegretari di Stato Dell’Aringa e Santelli e ai vertici Inail, chiamati a esaminare in queste settimane il decreto dirigenziale dell’Inail di Roma che, nonostante il reale collegamento amministrativo e funzionale tra le sedi di Ascoli e Fermo, classifica Macerata a ufficio di tipo A a discapito del capoluogo piceno.

Il testo è stato firmato da Piero Celani, Armando Falcioni, Luciano Agostini, Antonio Canzian, Giulio Natali, Sandro Donati, Paolo Perazzoli, Umberto Trenta, Valeriano Camela, Bruno Menzietti, Emidio Mandozzi, Giuseppe Mercuri, Bruno Bianchini, Sergio Corradetti, Guido Castelli, dai segretari provinciali CISL Paola Federici, CGIL Giancarlo Collina e UIL Giuseppe Pacetti, da Confindustria Ascoli, Confcommercio, Confartigianato, Cna e Unmil rafforzando così ulteriormente il fronte compatto a tutela dell’Ufficio Provinciale Inail di Ascoli Piceno che svolge funzioni essenziali per la comunità con servizi sia ai lavoratori che ai datori di lavoro.

In particolare nel documento congiunto si rileva che “la determina n. 196 del 02.08.2013, adottata dal Presidente dell’Inail, relativa al “nuovo modello organizzativo” prevede il “declassamento” della Sede di Ascoli Piceno, da tipo A a tipo B, con contestuale ed artificiosa attribuzione del portafoglio della Sede di Fermo (tipo B) alla sede di Macerata che, in modo del tutto immotivato, viene a beneficiarne con tutto il territorio maceratese, a scapito di quello ascolano”. Infatti “accorpare la Sede di Fermo a quella di Macerata comporta lo stravolgimento di una situazione reale, alterando completamente il quadro esistente poiché, a prescindere dalla intervenuta divisione operata sull’allora territorio della provincia di Ascoli Piceno, le Sedi Inail di Ascoli Piceno (tipo A) e di Fermo (tipo B con Sede Riferimento Ascoli Piceno in base alla Circolare INAIL del 21/05/2009) ad oggi continuano ad essere legate in modo strutturale, organico e con soluzione di continuità funzionale… con la Sede di Ascoli Piceno che vi invia abitualmente e con sistematicità personale medico-sanitario, socio sanitario, specialisti, legali ed amministrativi”.

Si chiede “con fermezza agli organi preposti di rivedere quanto riportato nella determina dirigenziale n° 196 del 2 agosto 2013 al fine di riportare la riorganizzazione delle sedi decentrate secondo criteri di equità in base ai dati sopra riportati”. “Ancora una volta vengono prese decisioni senza una pur minima concertazione e condivisione con i territorio – dichiara il Presidente Celani – a dimostrazione del ritorno di un centralismo decisionale che ha sempre penalizzato il Piceno. La vicenda è ancora più grave in quanto viene di fatto smantellato un ufficio in base a valutazioni non corrette, arbitrarie e, soprattutto, creando disorientamento e disservizi all’utenza. Credo – aggiunge il Presidente – che la decisione congiunta delle istituzioni, forze politiche e sociali di istituire un tavolo che vigili costantemente affinché situazioni del genere non si verifichino anche per altri Enti, costituisca un segnale importante di ritrovata unità del territorio a difesa degli interessi dello stesso”.

“Pur comprendendo la politica della ‘spending review’ tesa a ridurre le spese superflue, ottimizzare i costi della Pubblica Amministrazione e abbassare il carico fiscale sui cittadini – evidenzia il Presidente Falcioni – tutto ciò non può e deve avvenire in base a valutazioni errate che stravolgono situazioni reali ed oggettive penalizzando il territorio piceno. Occorre vigilare ed agire in maniera unitaria per tutelare i servizi sul nostro territorio perché temo che la vicenda Inail non rimanga un fatto isolato e che si tenda a considerare Macerata e Fermo un’area geografia omogenea con possibili situazioni che potrebbero innescarsi a scapito del sud delle Marche. Ecco quindi – prosegue Falcioni – che risulta fondamentale portare avanti un tavolo di confronto permanente istituzionale che si occupi delle questioni aperte e rilevanti del territorio, in particolare la riorganizzazione di tutti gli uffici dello Stato, per affrontare in maniera trasversale le problematiche e tutelare con maggiore efficacia gli interessi generali della comunità locale. Voglio esternare, comunque, la mia soddisfazione per la firma di questo documento che dimostra come il territorio, in occasione di problematiche che riguardano la comunità, può riuscire a dimostrare maturità politica,compattezza e senso di appartenenza indipendentemente da militanze politiche o ruoli istituzionali. Ottenere l’unanimità decisionale in un tavolo dove erano insieme destra e sinistra, capoluogo e litorale, parlamentari, politici regionali, amministratori provinciali, il sindaco della città capoluogo insieme alle organizzazioni sindacali sia dei lavoratori sia dei datori di lavoro è un segno inequivocabile che questo territorio, anche alla luce di recenti, negative esperienze pregresse, può esser in grado di far sentire la propria forza”.