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ANCONA – La Regione Marche ha avviato l’istruttoria amministrativa per accedere al Fondo di solidarietà dell’Unione europea e recuperare risorse da destinare all’emergenza neve. La richiesta va presentata a Bruxelles attraverso lo Stato italiano, insieme alla documentazione sui danni subiti, che viene certificata dalla Protezione civile nazionale. 

LE REGIONI DELL’EMERGENZA – Le Regioni interessate all’emergenza neve del 2012 sono undici: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Toscana e Umbria. Il Fondo europeo prevede una dotazione, per tutta l’Unione, di un miliardo di euro. L’intervento copre il 2,5 per cento del danno riconosciuto dalla Commissione europea.

 

IL PRESIDENTE SPACCA – “Le Marche si stanno attivando in tutte le sedi, nazionali ed europee, per accedere ai fondi necessari a ripristinare i danni causati dall’eccezionale nevicata che ha devastato il territorio regionale e gran parte di quello nazionale – afferma Spacca – Dopa la gestione dell’emergenza, la cui validità ed efficacia sono state riconosciute in tutte le sedi, ora stiamo operando per reperire le risorse necessarie a recuperare la normalità e aiutare le comunità locali duramente colpite. Confidiamo sul manifestato impegno del governo nazionale per assicurare il rimborso dei costi sostenuti dai Comuni e dalle Province nella fase dell’emergenza. Sul fronte dei danni, argomento molto più complicato, contiamo anche nel sostegno dell’Unione europea, che dovremo assecondare con l’invio di una documentazione dettagliata, sulla quale stiamo lavorando, in stretta sintonia con il dipartimento nazionale della Protezione civile”.

Il Fondo di solidarietà dell’Unione europea (Ue) consente di affrontare le situazioni d’emergenza – ha riferito D’Angelo – “in maniera rapida, efficace e flessibile”. Serve a fronteggiare catastrofi naturali, con serie ripercussioni sulle condizioni di vita dei cittadini, sull’ambiente naturale o sull’economia di una o più regioni o di uno o più Stati. Le informazioni richieste dall’Ue riguardano sostanzialmente i danni subiti e la stima dei costi necessari per il ripristino. Prevede due tipologie di catastrofi, per le quali è possibile richiedere il sostegno della Ue: quelle definite “gravi”, con danni stimati superiori a 3,466 miliardi di euro; quelle avvenute su scala “regionale”, quindi con danni inferiori agli oltre 3 miliardi, ma che abbiano interessato “la maggior parte della popolazioni, con profonde e durevoli ripercussioni sulle condizioni di vita dei cittadini e sulla stabilità economica della regione stessa”. L’Italia chiederà l’attivazione di questa seconda opportunità. Come le altre Regioni coinvolte, le Marche invieranno (entro il 20 marzo) la documentazione con le spese per il ripristino delle infrastrutture e delle attrezzature, l’alloggio della popolazione e l’organizzazione dei soccorsi, la messa in sicurezza del patrimonio culturale, la “ripulitura” delle zone danneggiate. Il Fondo opera dal 2002: l’Italia ha chiesto l’attivazione undici volte, ottenendo riscontro positivo per quattro calamità.