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Gorge Valentin, grande divo della Hollywood muta del 1927, con l’avvento del sonoro si ritrova sul lastrico: nessuno vuole più un attore che non parli e che faccia smorfie per recitare. Le uniche cose che gli rimangono sono un fedele maggiordomo, il suo cane e il ricordo di esser stato una stella del cinema di cui ora nessuno si ricorda. In questo sfondo privo di speranze, sarà l’amore reciproco tra Gorge e Peppy Miller, diva del cinema sonoro lanciata da Valentin stesso, a far tornare un barlume di speranza nella vita dell’ex divo di Hollywood.

CONSIDERAZIONI – Quello di Hazanavicius è un grande tributo al cinema muto, realizzato con grande tecnica e passione. Il film, infatti, ha la particolarità di presentarsi come film muto vero e proprio e non come un film che ricorda o cita un film muto. Questo grazie a una splendida recitazione degli attori (Dujardin è ottimo nell’interpretare il divo americano il cui punto di forza sono le espressioni, il volto), a una sceneggiatura solida che calca lo stile a tratti drammatico e a tratti romantico classico delle grandi produzioni hollywoodiane degli anni 30 e alla regia, forse più incentrata sulla conduzione degli attori e più statica nella composizione (probabilmente cosa voluta per riprodurre la fissità delle inquadrature nel cinema di quel periodo) ma non priva di invenzioni espressive come nella scena del sogno di Dujardin. Una considerazione va anche, e soprattutto, alla musica che accompagna tutto il film, riprendendo i classici motivetti briosi e drammatiche composizioni dei film muti più classici, fornendo un contrappunto emozionante e divertente. Un lavoro davvero ingegnoso per realizzare, alla perfezione, il più classico dei film.

PIACERÀ – agli appassionati del cinema d’annata, a chi vuole godersi un film romantico e divertente-a tratti drammatico- e ai cinefili che possono cogliere tutte le citazioni usate nel film per ricreare l’atmosfera.

NON PIACERÀ – a chi non è abituato al bianco e nero e a vedere i dialoghi sullo schermo anziché sentirli.

THE ARTIST

REGIA: Micheal Hazanavicius

SCENEGGIATURA: Micheal Hazanavicius

ANNO: 2011

CON Jean Dujardin, Bérénice Bejo, John Goodman, James Cromwell, Malcom McDowell