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Derek, dopo aver scontato una pena in carcere per l’uccisione di due ragazzi di colore, è tornato a casa. Gli amici e il fratello, appartenenti a un movimento neonazista e che lo vedo come un idolo, lo accolgo a braccia aperte. Ma Derek è cambiato e l’esperienza in carcere, dove ha potuto convivere con molte persone di colore, gli è servita a capire l’orrore dei suoi gesti. Ma il fratello è ancora ancorato agli ideali nazisti con cui Derek lo ha educato e nonostante quest’ultimo sia cambiato i vecchi fantasmi sono pronti a ritornare…

CONSIDERAZIONI –  Pochi film, nonostante siamo molto belli e riconosciuti come tali dal pubblico, possono essere definiti “capolavori”. American History X è uno di quei pochi. Diretto dall’esordiente, al tempo, Tony Kaye, il film è un’opera di maestria: la fotografia è eccellente, frutto di una lunga militanza di Kaye nel campo della pubblicità e dei viceoclip, la regia anche è influenzata dall’esperienza di Kaye nei suddetti campi, lavorando su primi piani intensi ed esteticamente ben proporzionati, curatissimi, enfatizzati a pochi ma intensi time-lapse. Gli attori sono al loro massimo recitativo di cui, più che Norton, va notata l’interpretazione di Furlong, attore molto giovane ma capace di una performance degna di un attore navigato, e in questo film non delude, dando un tono malinconico al personaggio di Danny, fratello minore di Darek. Il film, oltre al lato tecnico, è importante per il tema che tratta: il razzismo negli USA nell’era presente e su come si possano commettere errori in nome di un estremo idealismo. In conclusione, un film forte, perfetto in ogni campo e profondamente toccante che colpisce lo spettatore dritto sul petto.

PIACERÀ – a tutti

NON PIACERÀ – difficilmente non può piacere, a meno che non siate dei neonazisti

 

AMERICAN HISTORY X

REGIA Tony Kaye

SCENEGGIATURA David McKenna

ANNO 1998 con Edward Norton, Edward Furlong, Beverly D’Angelo, Ethan Suplee