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Vita e dinamiche dei così chiamati “delfini”, ovvero i figli della piccola borghesia provinciale italiana, tra feste alcoliche, macchine e ozio, aspettando di entrare a lavorare nelle aziende di famiglia, passando la loro vita come se tutto gli spettassero di diritto. Tra i delfini di un’anonima cittadina provinciale del centro Italia, però, c’è Anselmo, giovane ragazzo intellettuale, che si accorge della futilità di quella vita e vuole cambiare…

CONSIDERAZIONI – Citto Maselli è sempre stato un regista socialmente impegnato: nei suoi film ha sempre dato spazio al dibattito sociale, muovendo critiche e rappresentando, sempre con grande maestria, la società italiana e le sue contraddizioni/mutamenti. Con I delfini, Maselli, non fa altro che tenere fede alla sua idea di cinema, rappresentando un fenomeno sociale-culturale dell’Italia degli anni 60, quello dei delfini appunto. Grazie alla sapiente regia (si veda l’intro del film) e alle grandi performance di attori quali Claudia Cardinale e Tomas Milian, Maselli è riuscito ad inquadrare la gioventù degli anni 60 del novecento, una gioventù vissuta nel benessere del boom economico, in cui il lusso è ordinario e il peccato anche. E’ una gioventù che non ha valori, non crede in niente se non nell’eccesso, eccesso che diventa comunque noia e ozio, aumentando la presunzione nei confronti delle istituzioni e della società. La generazione degli eterni annoiati, dei lussuosi eterni annoiati, a cui tutto spetta di diritto.
Perfetto nel ruolo del “delfino”, nel film, è Tomas Milian: attore dalle mille sfaccettature (che seriamente potrebbe interpretare qualsiasi ruolo) mette in scena una performance di tutto rispetto interpretando i panni di Alberto, ragazzo spocchioso e arrogante che crede che tutti gli sia dovuto. La forza di Milian sta negli sguardi, nell’increspatura della bocca e nei piccoli gesti che compie, il “delfino” nasce dall’insieme di tutti quei piccoli gesti che Milian, sapiente attore, riesce a mettere in scena.
Punto di forza del film è anche l’ambientazione: la città di Ascoli Piceno, infatti, è la piccola-media cittadina di provincia per eccellenza, in cui tutte le altre possono riconoscersi, dove ogni “delfino” può oziare, creando quel contrasto “città rurale/città di lusso” che rappresenta perfettamente l’essenza di quella gioventù italiana: un lusso sfrenato nel piccolo ambiente.

Film da vedere.

PIACERÀ – agli amanti del cinema italiano dei vecchi fasti, fatto di maestria, grandi attori e critica sociale.

NON PIACERÀ – questo è uno di quei film fatti con tanta di quella maestria che difficilmente non ti rapisce con qualche dettaglio, qualche ripresa, qualche attore.

 

I DELFINI

 

REGIA Citto Maselli

SCENEGGIATURA Ennio De Concini, Citto Maselli, Alberto Moravia, Ageo Savioli

ANNO 1960

CON Tomas Milian, Claudia Cardinale, Gérard Blain, Betsy Blair, Sergio Fantoni