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Il cacciatore di taglie King Schultz, che si spaccia dentista per copertura, è alla ricerca dei famigerati fratelli Brittle per intascare la loro taglia. Per trovarli darà la libertà allo schiavo Django, l’unico che conosce i volti dei ricercati. Durante la ricerca dei delinquenti, Schultz viene a sapere che Django ha una moglie e che vuole vuole liberarla. Il cacciatore di taglie, allora, gli propone un accordo: collaborare con lui in cambio di recarsi a Candyland per liberare la moglie… 

CONSIDERAZIONI – Parlare obbiettivamente di Quentin Tarantino non è cosa facile. Non lo è perché è un tipo di regista che, sia per i suoi film, sia per il personaggio che è diventato – e con le sue idee che si porta dietro -, o lo si ama o lo si odia. Non ci sono punti di congiunzione: o accetti che Tarantino ti proponga il suo cinema senza se e senza ma, o non lo accetti. Non c’è diritto di replica. Giudicare Django Unchained (remake rivisitato del più famoso italiano Django di Corbucci) mette quindi in campo una premessa: giudicarlo dal punto di vista di chi lo apprezza, o giudicarlo dal punto di vista di chi non lo apprezza. Chi scrive apprezza molto Tarantino e il suo cinema, capace ogni volta di rinnovarsi partendo sempre dalle stesse premesse. Quindi si giudicherà il film dal punto di vista di chi apprezza Tarantino. Django Unchained non è un buon film. E’ un bel film, ma non un buon film. E’ un bel film perché tecnicamente non manca di nulla: una sceneggiatura scorrevole (seppur con dei cali di tensione evidenti tre i tre “tronconi” principali in cui si può dividere la storia) con dialoghi fantastici che non deludono mai, fotografia ad altissimi livelli, recitazione inattaccabile (uno su tutti Samuel L. Jackson) e montaggio perfetto, anche se al servizio di una regia molto semplice da punto di vista di composizione di inquadrature. Un film che si fa bene vedere, che diverte e spiazza, che ti trascina in un tornado di sparatorie, violenza, commedia e cinismo allo stato puro. Un bel film appunto. Non è un buon film in quanto la regia, come detto prima è molto semplice e superficiale, con anche dei cali nelle scene d’azione; e non è un buon film in quanto, e soprattutto, Tarantino ha prodotto un film che altro non è che una fotocopia di un classico “film alla Tarantino”, ha in pratica fotocopiato se stesso. La genialità del regista americano sta nel saper mescolare vari e sterminati generi e saper tirar fuori qualcosa di sempre nuovo, qualcosa di mai visto e mai pensato, in cui la volgarità e la violenza esagerata altri non sono il contesto su cui si basano i suoi film. I suoi film non sono semplicemente schizzi di sangue, teste che esplodono e parolacce, sono tutt’altra cosa, ma con Django, Tarantino, non lo ha dimostrato sfornando una pellicola priva di quello “spessore tarantiniano” che emergeva dai suoi film e scadendo nel puro e semplice divertimento di girare un film western alla sua maniera. Western nemmeno tanto riuscito, se non nelle ambientazioni, perché il film è tutto tranne che uno “spaghetti western, come piace pubblicizzare alla critica, semmai è un “pop western”, pop come tutti i suoi migliori film. Fondamentalmente è caduto nei suoi stessi stereotipi. In conclusione se siete tra coloro che apprezzano un opera di Tarantino per il suo “lato facciata”, ovvero l’essere eccentrico, divertente e cinicamente violento andate a vedere Django, non rimarrete delusi. Se siete tra coloro che Tarantino lo apprezzano per il suo eterno rinnovarsi in ogni genere che affronta, se siete amanti di pellicole originali e belle come “Le iene” e “Pulp Fiction”, in cui il regista si rinnovava continuamente e non cadeva nei suoi stessi stereotipi…risparmiatevi sei/sette euro. O per lo meno andateci, ma ne uscirete vagamente vuoti dalla sala.

PIACERÀ – a chi vuole vedere un film “alla tarantino, con violenza, divertimento e cinismo allo stato puro.

NON PIACERÀ – a chi vuole vedere un film “di tarantino”, geniale, fresco e spiazzante.

 

DJANGO UNCHAINED

REGIA Quentin Tarantino

SCENEGGIATURA Quentin Tarantino

ANNO 2012

CON Jamie Foxx, Christoph Waltz, Leonardo DiCaprio, Samuel L. Jackson, Kerry Washington, Franco Nero