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Fausto Mieli (Gianni Morandi) è un cantante che fu molto popolare, prima di sparire dalle scene a causa della malattia della moglie Moira (Valeria Bruni Tedeschi), con la quale si è ritirato a vivere in un paesino dell’Appennino Tosco-Emiliano. Mentre prepara il suo trionfale ritorno alle scene, organizzato poco distante, incarica la ditta dei fratelli Cosimo (Valerio Mastandrea) ed Elia (Elio Germano) di occuparsi dei lavori sulla terrazza della villa. L’arrivo dei due forestieri romperà l’equilibrio delle 300 anime del paese. Il film segna il ritorno dietro la macchina da presa di Edoardo Gabbriellini, dieci anni dopo l’esordio con B.B. e il cormorano, presentato al Festival di Cannes del 2003.

La scena iniziale si apre con l’uccisione di un lupo all’interno di un parco naturale che circonda la casa di Mieli. L’animale sarà il protagonista invisibile della storia, come suggerisce anche la locandina del film. L’evento costituisce il leit motiv dell’intera trama, che analizza le dinamiche di gruppo di un paese di 300 persone alle prese con l’invasione di due estranei. L’opera di Gabbriellini ha la sua forza nella scelta di un cast che, come dichiara lo stesso regista, “lavora da solo”. La coppia Germano-Mastandrea, in particolare, dimostra un affiatamento naturale che ne rende ancora più verosimile la recitazione.

Ma ciò che probabilmente rappresenta la riuscita del film è la sensazione di ansia che lo pervade, scena dopo scena, capace di tenere viva l’attenzione nella consapevolezza che “qualcosa sta per accadere”. Il risultato è un film amaro e difficile da digerire, ma capace di far riflettere sulle precarietà dei rapporti umani, siano essi di coppia o di gruppo, nella ricerca ossessiva di mantenere stabile un equilibrio raggiunto.

Perché basta un piccolo elemento a rompere l’armonia e generare un domino di follia.

REGIA: Edoardo Gabbriellini

ANNO: 2012

GENERE: Drammatico

DURATA: 90 minuti

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