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ASCOLI PICENO – E’ in corso in questi giorni a Grottammare la Biennale del Florovivaismo. L’agricoltura picena sta mostrando di aver colto questa tendenza positiva, promuovendo una nuova sinergia con le eccellenze delle scuole di architettura del paesaggio progettando soluzioni innovative in grado di rispondere alle mutate esigenze della vita urbana. “Il verde deve adeguarsi al periodo storico che stiamo vivendo- ha detto Sergio Martellucci coordinatore della biennale del florovivaismo – per cogliere appieno le nuove opportunità in serbo per l’intero comparto. L’esigua necessita di acqua richiesta dalle piante della macchia mediterranea può essere un’importante risorsa per un utilizzo consapevole del verde che permetterà di continuare a tramandare i valori storici che il patrimonio del florovivaismo locale custodisce”.

Attraverso questa esperienza, i ragazzi delle principali Università italiane di architettura hanno potuto misurarsi circala realizzazione delle proprie idee progettuali avvicinandosi di fatto al mondo lavorativo.”Attraverso Mediterraneamente, nome del progetto elaborato insieme alla mia collega Elisabetta Nucera dietro la super visione del Prof. Enzo Gioffrè dell’Università degli Studi di Reggio Calabria – ha detto Antonia di Lauro – abbiamo cercato di comprendere come si è modificato nel tempo l’immaginario comune del paesaggio mediterraneo”.

La città di Grottammare ha ospitato la creatività degli studenti trasformandosi in un cantiere a cielo aperto nei giorni scorsi e oggi continua a promuovere le essenze arboree della macchia mediterranea agli occhi dei turisti, specialisti del settore esperti accademici. “Siamo felici di collaborare con i ragazzi che hanno reso possibile questa esplosione di verde in città – ha detto Pino Santori presidente Marche Flor – tutti i florovivaisti si sono resi disponibili per rendere agevole la realizzazione dei lavori”.