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ANCONA – L’export marchigiano impenna nel primo trimestre 2013; i dati Istat elaborati da Cna e Confartigianato registrano una aumento del 13,2% rispetto alla diminuzione nazionale dello 0,7%. Analizzando a fondo i dati risulta evidente come l’exploit marchigiano sia imputabile quasi esclusivamente ai prodotti chimici, farmaceutici e medicinali, che registrano un balzo in avanti del 139,8%, passando da 180,9 a 433,8 milioni di euro.

 

La crescita, secondo Cna e Confartigianato Marche, c’è stata solo nella provincia di Ascoli Piceno rilevando un aumento da 438,5 a 703 milioni di euro, grazie soprattutto alla presenza nell’ascolano di uno stabilimento dell’azienda Pfizer, che copre il 20% della produzione mondiale di farmaci poi esportati in Belgio, primo partner commerciale delle Marche, Stati Uniti e Giappone. Proprio il Belgio è risultato il primo partner commerciale delle Marche.

 

“Nessun trionfalismo per un dato estemporaneo che lascia inalterati i problemi del sistema produttivo marchigiano, soprattutto del mobile che continua a perdere quote di mercato all’estero”, commentano Confartigianato e Cna. Intanto il settore della moda cresce del 6,5%, la meccanica del 3,3%, gli alimenti registrano un +11%, mentre è praticamente azzerato l’export di prodotti petroliferi dalla raffineria di Falconara. “Questi risultati dicono che occorre insistere nella promozione del Made in Italy che anche in una situazione difficile, incrementa l’export, ma è anche indispensabile rilanciare i consumi interni perché non bastano le esportazioni per uscire dalla crisi”, commentano.

Per quanto riguarda i Paesi dove vengono esportati i prodotti delle aziende marchigiane, al primo posto si trova il Belgio con un export di 406milioni di euro; al secondo posto la Francia con 307milioni di euro di merce proveniente dalle Marche. Seguono la Germania, la Russia e gli Stati Uniti dove l’export marchigiano è in crescita del 29,9%. Buoni anche i risultati verso la Cina (+42,4), l’ Arabia Saudita (+65,3), il Brasile (+16,6).

“Va sottolineata – precisano Cna e Confartigianato – la crescita dell’export verso i mercati emergenti, grazie alle iniziative intraprese dalle associazioni delle imprese in collaborazione con la Regione e con le Camere di commercio. Attualmente il 20% delle 20.619 aziende manifatturiere marchigiane è presente sui mercati esteri e vi realizza il 40% del fatturato ma l’obiettivo deve essere quello di allargare ulteriormente la platea delle imprese che esportano”.