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ASCOLI PICENO – Sempre più rovente il clima attorno all’Area Vasta 5 e la sua ristrutturazione decisa dall’Asur Marche. Dopo la cessazione a marzo di ogni relazione sindacale, Cisl, Cgil, Fsi e Nursind, in una conferenza congiunta, tornano ad attaccare le decisioni prese dalla regione circa i nuovi tagli, annunciando di essere pronti a ricorrere a tutte le iniziativa loro disposizione, anche lo sciopero. Sotto accusa i tagli al personale già carente, la mancanza di un vero progetto di riorganizzazione a lungo termine e il continuo trattamento di serie b del Piceno da parte della regione.

 

“Siamo qui a rappresentanza quasi totalitaria della Rsu – spiega Giorgio Cipollini della Cisl – in una iniziativa indispensabile a fronte di questa trasformazione, che definirei storica, in negativo che il servizio sanitario pubblico sta subendo. Questi cambiamenti provocano un peggioramento sia per quanto riguarda la situazione lavorativa che per la qualità del servizio offerto, e come sindacati non possiamo rimanere silenti su queste scelte prese dall’Area Vasta. Questo territorio, come ha anche ammesso lo stesso assessore Mezzolani, è stato sempre penalizzato nelle scelte rispetto al nord della regione, e di fronte a questo scenario dobbiamo alzare il tiro e già nei prossimi giorni contiamo di organizzare una conferenza dei sindaci che sembrano non curarsi troppo di questa vicenda, ma in futuro non escludiamo che si possa arrivare anche allo sciopero“.

 

Riguardo la vicenda dei 49 contratti a tempo determinato in scadenza a fine mese, spiega Francesco Neroni della Cgil, dopo innumerevoli pressioni sono riusciti ad arrivare alla riconferma di 20 lavoratori per 45 giorni, un periodo di tempo comunque ritenuto insufficiente per far si che l’Area Vasta attui una riorganizzazione visto che a breve sia i loro mandati, che quello del direttore dell’Asur Ciccarelli, termineranno quindi anche loro sono sub judice.

“Da un anno e mezzo ci dobbiamo confrontare con quattro voci, ognuna della quali parla una lingua diversa – continuano Roberto Fioravanti e Paolo Villa in rappresentanza della Rsu – e questo non fa che aumentare le difficoltà di portare avanti un discorso serio. Noi sappiamo che una ristrutturazione serve e abbiamo presentato una proposta fatta di 12 punti, ma invece si continua a preferire solo i tagli così i dirigenti possono ottenere bonus di efficacia. Negli ospedali di Ascoli e San Benedetto ci sono deficit di organico importanti, mancano infermieri e oss, neanche i posti letto da loro stabiliti sono garantiti oltre ad una apparecchiatura tecnologica obsoleta, tutto questo porta a snaturare il servizio pubblico con le poche risorse che ci sono dirottate sul privato. Nel 2010 c’erano 205 precari, ora dopo l’assunzione di 22 di questi ce ne sono 17, tutta la differenza è disoccupazione e carenza di personale, basti pensare che ci sono 30.000 giorni di ferie arretrate. Le relazioni sindacali sono state interrotte perché non sono più credibili visto che non riescono nemmeno a seguire il piano industriale da loro fatto che in parte lo condividevamo”.