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“Non è facile diventare un tifoso di calcio, ci vogliono anni, ma se ti applichi ore ed ore entri a far parte di una nuova famiglia”. Ultimamente il tifo è tornato ad essere al centro di dibattiti e polemiche, come avviene ciclicamente ogni volta che le intemperanze degli ultras sconvolgono la morale comune. Si assiste quindi a partite dialettiche giocate da due schieramenti: chi vorrebbe chiudere gli stadi e chi giudica eccessiva la repressione. Capire quale sia la molla che spinge milioni di persone a dedicare la propria vita al calcio è difficile per chi non vive le stesse emozioni. Questo è il tema principale dell’opera d’esordio di David Evans, tratta dal best seller di Nick Hornby.

A differenza del romanzo, che seguiva l’evolversi della passione calcistica del protagonista dagli anni 60 in poi, il film si sofferma sulla vita del professor Ashworth (Colin Firth), grande tifoso dell’Arsenal, durante la stagione 1988-89 del campionato inglese. L’uomo, dopo 21 anni ininterrotti passati a seguire i Gunners, si trova suo malgrado a dover mettere in discussione i propri ideali, che rischiano di rovinare la relazione con la collega Sarah Hughes (Ruth Gemmell), del tutto estranea e disinteressata a quel mondo.

La versione cinematografica del libro di Hornby tralascia diversi particolari, come accade spesso nelle trasposizioni filmiche dei romanzi. Ciò che però nella maggior parte dei casi rappresenta un limite, qui risulta essere la chiave del successo del film.

Il pregio di Evans risiede infatti nell’aver sradicato la storia dalla nicchia dei calciofili, liberandola dal susseguirsi schematico di partite e nomi, per concentrarsi maggiormente sulla filosofia del tifo e dei rapporti sociali.

In questo modo, senza stravolgere il senso del libro, ma affidando a pochi flashback il racconto dell’evoluzione della passione, il film riesce a raggiungere un target più vasto ed eterogeneo, avvicinandosi all’obiettivo di far incontrare due punti di vista opposti. “Di quando in quando, ti capita di scoprire un mondo che funziona diversamente. Un mondo che non si ferma a maggio e riparte di nuovo in agosto. Ci sono cose che non tornano più, e cose che non se ne andranno mai. E cose che non potresti ignorare anche se volessi”.

REGIA: David Evans

ANNO: 1997

GENERE: Commedia

DURATA: 102 minuti

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