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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Durante il Consiglio comunale di martedì sera, interviene una rappresentanza della Roland Europe di Acquaviva per esporre e denunciare le manovre dell’azienda giapponese in liquidazione. L’assise ascolta, ma non dibatte; interviene a freddo Pellei (consigliere Udc) che evidenzia “l’incomunicabilità tra politica e cittadini” soprattutto di fronte all’emergenza lavoro.

L’azienda, che ha dato occupazione a circa 150 persone e raggiunto nei periodi miglioli le trecento unità lavorativi, ha dovuto far fronte ad un periodo di crisi, utilizzando anche gli ammortizzatori sociali; ma “nulla faceva presagire – come spiega Luigi Pignoloni dipendente Roland – ad una scelta così drastica da parte della casa madre giapponese, che ha deciso la messa in liquidazione dell’impresa”. “Da lunedì scorso tantissime famiglie vivono il dramma di non avere più un lavoro, un reddito. – continua – È importante che tutte le forze politiche si facciano carico di questa drammatica situazione con l’elaborazione di un nuovo piano industriale”.

A ridosso del Consiglio, l’esponente Udc lamenta una situazione gestita male dal presidente che modera l’assise e l’Amministrazione, “perché dopo l’intervento del rappresentante della Roland andava comunque manifestata la vicinanza delle istituzioni con un intervento da parte del sindaco o dell’assessore di riferimento. – scrive Pellei – Quella gente meritava una parola; sicuramente non una sfilza di buoni propositi, ma una parola vera e autentica di vicinanza e di impegno da parte dell’Amministrazione sì. Non c’è regolamento consiliare che lo possa negare. Si è persa ancora una volta un’occasione per non fare proclami ma per essere semplicemente umani”.