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GROTTAMMARE – Confermato alla presidenza della Confederazione Italiana Agricoltori delle provincie di Ascoli e Fermo Ugo Marcelli, agricoltore ascolano già presidente della cooperativa Case Rosse a Poggio di Bretta. La decisione è stata presa venerdì 24 gennaio durante la sesta assemblea; tra i presenti Antonio Canzian vicepresidente Regione Marche, Domenico Brugnoni vicepresidente nazionale Cia, Mirella Gattari presidente Cia Regionale, il direttore della Cia di Ascoli e Fermo Massimo Sandroni.

Tra i temi cardine della riunione un piano per assicurare lo sviluppo agricolo del Piceno, promuovendo e tutelando la biodiversità a garanzia del Made in Italy; una nuova gestione dei danni causati al territorio dagli attacchi degli animali selvatici e maggiore semplificazione amministrativa sono le chiavi, inoltre, per dare al comparto agricolo maggiori opportunità di crescita e garanzia delle eccellenze prodotte dal nostro territorio. È, infatti, la tipicità e l’eccellenza enogastronomica che ha permesso al Piceno e al Fermano di continuare a offrire opportunità imprenditoriali, alcune delle quali hanno saputo recuperare referenze ortofrutticole come la pesca della Valdaso, l’oliva tenera ascolana e il cavolfiore di Macerata. “La tutela della biodiversità e del Made in Italy, minore burocrazia e la salvaguardia del territorio dai danni ambientali saranno i presupposti del nuovo mandato presidenziale, nella consapevolezza che il settore agricolo può essere il protagonista del rilancio economico del nostro territorio. – ha detto Ugo Marcelli presidente Cia Ascoli e Fermo – Come associazione intendiamo garantire il nostro supporto in tutti i livelli istituzionali, nel pieno rispetto dei ruoli e competenze”.

A parlare anche il vicepresidente della Regione Marche Canzian; dopo l’incontro con gli operatori del settore agricolo, radunato per la nomina del presidente e l’approvazione del documento programmatico nazionale, l’esponente regionale appoggia la necessità di semplificare le procedure di accesso al credito, la salvaguardia della biodiversità e la risoluzione dei danni da fauna selvatica. “Per quanto riguarda la salvaguardia della biodiversità, prosegue l’attuazione della legge regionale 12/2013 tramite il Piano settoriale di intervento per la tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario che ha come obiettivi la salvaguardia delle razze animali e delle varietà vegetali autoctone dal rischio di inquinamento ed estinzione”, spiega Canzian.

Il piano annuale prevede l’esecuzione di diverse attività: raccolta, caratterizzazione e catalogazione delle risorse genetiche; conservazione e reintroduzione nel territorio di origine delle varietà locali; informazione e divulgazione delle produzioni autoctone regionali. Attenzione rivolta anche agli Ogm che vanno contro gli interessi degli agricoltori europei, date le condizioni geografiche e morfologiche del territorio regionale che predilige, piuttosto, l’agricoltura biologica e convenzionale. Fondamentale, infine, per la ripresa del settore l’aggregazione delle associazioni agricole che si riconoscono nel progetto Agrinsieme che, oltre alla Cia, coinvolge anche la Confartigianato e varie associazioni di cooperative.