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ASCOLI PICENO – Le imprese della Provincia di Ascoli Piceno si piazzano all’ultimo posto nelle Marche in fatto di puntualità nei pagamenti ai fornitori; a dimostrarlo i numeri registrati nel primo trimestre del 2014 in fatto di fatture da saldare. Sono, infatti, il 42,2% le imprese che hanno saldato le fatture in ritardo, mentre il 18% ha sforato il tetto di scadenza di 30 giorni. Il 39,8% delle imprese, invece, ha pagato nei termini.

Lo Studio Pagamenti 2014, realizzato da Cribis D&B, la società del Gruppo Crif specializzata nella business information, ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese marchigiane e commentato le performance nelle principali aree della regione Marche. Stilando una classifica delle Province più puntuali nei pagamenti Pesaro e Urbino si piazza al primo posto, con il 45,2% di imprese puntuali. Seguono Fermo (44,2%), Macerata (42,6%), Ancona (40,6%) e Ascoli Piceno (39,8%). Maglia nera per l’ascolano rispetto alla media regionale (42,5% di imprese puntuali), ma migliore rispetto al panorama nazionale (38% di imprese virtuose).

Ascoli Piceno è anche la Provincia con la maggior percentuale di ritardi gravi, pari al 18%, superiore alla percentuale regionale del 15,4. Dall’analisi del trend si osserva un peggioramento del 2,7% dei pagamenti puntuali rispetto al 2010; il dato allarmante, però, riguarda i ritardi superiori ai 30 giorni, aumentati addirittura del 295% in quattro anni. Grave il peggioramento dei ritardi che risultano più che quadruplicati in quattro anni, segnando un passaggio dal 4,5% del 2010 al 18% attuale.

“Prima di tutto continua il processo di istituzionalizzazione dei ritardi nei pagamenti commerciali, cioè la trasformazione dei ritardi in termini contrattuali; – commenta Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIBIS D&B – le imprese non vogliono perdere clienti e fatturato e quindi concedono qualcosa nei termini di pagamento. Secondariamente alcune imprese non riescono più a stare sul mercato e ritardano oltre modo il saldo delle fatture. Basti pensare all’andamento dei fallimenti, che hanno raggiunto quota 3.823 nel primo trimestre del 2014, con una media di 58 chiusure al giorno, due ogni ora”.

È impensabile abbassare la guardia ora, anche se negli ultimi anni le imprese italiane hanno messo la gestione dei pagamenti al centro della propria gestione finanziaria ricorrendo agli esperti che monitorano l’affidabilità dei partner, la capacità del portafoglio clienti, di intervenire in modo efficace con azioni di prevenzione e limitazione del rischio e, soprattutto, di fare previsioni sui propri flussi di cassa.