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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Contestualmente alle fiaccolate organizzate in tutta Italia per la pace in Palestina, anche San Benedetto si unisce all’iniziativa della Rete della Pace di mercoledì 16 luglio per la promozione dei temi sociali e della cultura della pace. Il presidio che sarà attivato in Piazza Giorgini alle ore 21. Comunicano già la loro adesione la CGIL e la Rete degli Studenti Medi.

“Basta morti, basta violenza, basta impunità, basta silenzio su quanto accade in Palestina. – reca l’appello della Rete della Pace – Di fronte alla tragica sequenza di delitti che si sono consumati in queste settimane in Palestina, non basta l’indignazione e la ferma condanna per i responsabili dell’assassinio dei tre giovani coloni israeliani così come di chi ha rapito e ucciso per ritorsione un ragazzo palestinese e di chi marcia inneggiando morte agli arabi. Noi, la comunità internazionale, dobbiamo assumerci la responsabilità di una iniziativa per rimuovere la causa prima di questa spirale di odio e di violenza, che ha le sue profonde radici nella occupazione e colonizzazione israeliana dei territori palestinesi, in spregio a qualunque principio di legalità internazionale e di rispetto dei diritti umani.

Ogni morte, palestinese o israeliana che sia, pesa sulle nostre coscienze, e pesa soprattutto sulla responsabilità della comunità internazionale che, per troppo tempo non ha chiesto conto con la dovuta fermezza al governo israeliano delle persistenti violazioni della legalità internazionale, delle risoluzione delle Nazioni Unite e dei diritti umani, ma si limita a rivolgere semplici richiami peraltro ignorati e irrisi da Israele”.

Sono dieci le persone, tra cui bambini e tutte disarmate, sono state uccise nel corso delle incursioni dei soldati israeliani. Oltre cinquecento, invece, le persone che sono state sequestrate e incarcerate.

“Come Rete della Pace intendiamo promuovere una iniziativa di tutto il movimento pacifista per chiedere all’Unione Europea, al nostro governo e a tutte le istituzioni internazionali di non considerare più Israele al di sopra della legge; di pretendere che cessi immediatamente il processo di colonizzazione a partire dalla demolizione del muro con cui Israele ha realizzato una annessione di fatto di una parte rilevante di territori palestinesi. – proseguono – Come Rete della pace rilanciamo l’appello di palestinesi e israeliani che ritengono che la pace sia possibile e necessaria ai due popoli, ma noi come loro siamo consapevoli che non potrà esserci nessuna pace se la comunità internazionale non interverrà e opererà coerentemente, concretamente e urgentemente per la fine dell’occupazione e della colonizzazione della terra di Palestina”.