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ASCOLI PICENO – Fa discutere la scelta del cda della Start Plus che ha nominato come nuovo presidente Massimiliano Di Micco. A tuonare contro l’incarico che mette l’ex assessore al Commercio al vertice della società partecipata è il capogruppo al Consiglio Comunale del Partito Democratico Francesco Ameli, che ha attaccato duramente la decisione. Per il giovane esponente del Pd si tratterebbe solo di una ricompensa elettorale in un’ottica meramente clientelare, visto che Di Micco alle ultime elezioni comunali con la sua lista Per Ascoli ha ottenuto un ottimo risultato, rimanendo però escluso dalla assegnazione degli assessorati a vantaggio del suo compagno di lista Alessandro Filiaggi che lo aveva superato nel computo delle preferenze.

” Certa politica che si autoproclama portavoce del cambiamento – commenta Ameli – non sa far altro che ripercorrere metodi da Prima Repubblica, contornati da una buona quantità di manuale Cencelli. E cosi, guardacaso in pieno periodo ferragostano, ecco che arrivano le nomine nelle partecipate. Nomine che guarda caso riguardano consiglieri comunali ed ex assessori comunali appartenenti alla maggioranza di una destra che non trova modi per organizzarsi se non quelli delle occupazioni di potere. Dopo i recenti fatti di mala gestione, con un buco di bilancio che sembra assestarsi attorno ai 900.000 euro, il comune di Ascoli Piceno avrebbe dovuto agire nel senso di un rinnovato, trasparente e competente modo di gestione della “cosa pubblica”. La nomina a presidente della Start Plus dell’ex assessore Di Micco, è il chiaro segno di una destra fintamente mascherata di civismo che nel 2014 non riesce ancora ad uscire dal vizioso vortice di logiche meramente clientelari. Pensare che tutto ciò possa essere una ricompensa della prestazione di una lista alle ultime amministrative, e di conseguenza di come Castelli e Celani organizzano il consenso in città è agghiacciante. Castelli e Celani avevano la possibilità di cambiare verso ad un’azienda a capitale pubblico-privato ed invece hanno deciso di garantire esclusivamente loro stessi. Rimaniamo in attesa di segnali ed azioni che questa maggioranza non riesce a dare! Queste nomine sicuramente sono incompatibili dal punto di vista etico. Verificheremo se lo sono anche dal punto di vista normativo. Perché ancora una volta abbiamo perso l’occasione di impiegare le giovani e raggianti energie presenti nella nostra terra a discapito di rottamati ? Quali sono stati i percorsi per l’individuazione di queste figure? Ci sono state procedure di evidenza pubblica? Il futuro che questa maggioranza restituisce alla città è troppo simile ad un passato denso di nubi “.

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