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Arriva anche ad Ascoli Piceno il via libera per il Registro della bigenitorialità, attraverso cui un ente garantisce equità di comunicazione a entrambi i genitori di un figlio minore, al di là del  rapporto di coppia, affinché sia al padre che alla madre sia garantita la possibilità di svolgere il proprio ruolo allo stesso livello.

La bigenitorialità, insomma, mira ad assicurare al bambino il diritto soggettivo di godere di un rapporto equo ed equilibrato con entrambi i genitori. 

Bigenitorialità, ok del consiglio comunale

La mozione per l’istituzione del regolamento e di conseguenza del registro di bigenitorialità è stata portata in consiglio comunale dal capogruppo di Fratelli d’Italia Marco Cardinelli con i consiglieri Daniela Massi e Francesca Pantaloni

I consiglieri, hanno ribadito, l’importanza della tutela dei figli, garantendo la presenza del padre e della madre, quali figure centrali nel loro percorso di vita, educativo, affettivo e psicologico.

La mozione è stata approvata a maggioranza dei presenti.

In questo modo, il consiglio comunale si è impegnato – attraverso una commissione specifica – a redigere un regolamento e successivamente istituire il registro della bigenitorialità. La decisione è stata molto apprezzata da una piccola rappresentanza del comitato dei padri separati presente in sala.

Bigenitorialità, di cosa si tratta

Il registro permette quindi ai genitori separati di accedere con equità alle informazioni e comunicazioni comunali sui propri figli minori. In questo modo ogni informazione è accessibile a entrambi i genitori al di là dal tipo di rapporto personale tra madre e padre e nel pieno rispetto di eventuali limitazioni o allontanamenti previsti da un giudice.

In merito al principio della Bigenitorialità, la Cassazione stabilisce che “tale concetto si traduce nel diritto spettante a ciascun genitore di essere significativamente presente nella vita del figlio, diritto che deve essere altresì armonizzato in concreto con le complessive esigenze di vita del figlio”. 

Secondo la Corte, inoltre, il principio della bigenitorialità deve tradursi in concreta in una presenza comune, ma non necessariamente paritaria, di entrambi i genitori nella vita del proprio figlio, “presenza volta a garantire una stabile consuetudine di vita e a mantenere salde relazioni affettive con entrambi i genitori, i quali hanno il dovere di cooperare nell’assistenza, nell’educazione e nell’istruzione del figlio”.

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