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Nasce sul litorale adriatico un hotel accessibile a tutti nelle Marche, tra i primi del centro e sud Italia. Damaso è il nome del progetto volto a creare percorsi vocalizzati, mappe tattili e abbattimento delle barriere architettoniche presso l’Hotel Bolivar, realizzato in collaborazione con l’Unione ciechi e ipovedenti di Ascoli Piceno e Fermo e con l’Uici nazionale. Per i proprietari della struttura, la sfida ora è quella di coinvolgere il territorio.

Marche, la struttura dell’Hotel Bolivar

L’Hotel Bolivar ha compiuto 50 anni e, per l’occasione, ha rivolto attenzione al tema dell’accessibilità: ha ristrutturato completamente tre piani su quattro, creando 12 stanze accessibili con personale formato ad hoc per l’accoglienza dei turisti con disabilità, non solo motoria: tramite lo smartphone, infatti, ci si potrà servire di percorsi vocalizzati che guideranno gli ospiti non vedenti all’interno dell’edificio, mappe tattili in braille per orientarsi, tv, ascensori e climatizzatori con comandi vocali, spazi studiati per muoversi agevolmente in carrozzina; in più, dispense per il buffet e armadi sospesi, bagni attrezzati, con lavandini e specchi regolabili in altezza.

Il progetto si chiama Damaso e prende il nome dal figlio dei proprietari, oggi 29 enne, laureato in Language, Society and Communication, non vedente dalla nascita.

La formazione dei dipendenti

La Federazione delle Istituzione Pro Ciechi ha fornito le mappe tattili e i numeri in braille e l’Uici nazionale ha visionato la sede segnalandola attraverso una circolare per promuoverla in tutta Italia; Ettore Galassi, esperto di accessibilità turistica, ha condiviso fondamentali indicazioni su come rendere accessibile tutta la struttura. Il personale dell’hotel, invece, ha seguito un corso specifico sulla gestione dei turisti con disabilità visiva.

“L’Uici di Ascoli Piceno e Fermo ha promosso una giornata di formazione per i dipendenti dell’hotel sull’accoglienza delle persone non vedenti. Abbiamo spiegato ai ragazzi come si gestisce una persona con disabilità visiva, dal suo ingresso alla firma dei documenti, alle necessarie informazioni di base.

Abbiamo fatto prove di accompagnamento, bendando i dipendenti per far capire loro in quale situazione si trovano i clienti quando sono in hotel. L’esperienza è servita sia a evitare gli errori banali che per imparare a trasmettere le emozioni quando si descrivono gli ambienti. Perché le emozioni sono parte integrante della persona e della sua vacanza” ha raccontato Mirco Fava, consigliere Irifor.

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