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Emergenza Ascoli, il sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, in diretta  su Tgcom24 nel programma Fatti e Misfatti di Paolo Liguori in merito alla lettera aperta inviata al Premier Giuseppe Conte per affrontare i diversi e urgenti problemi dell’emergenza.

Al centro della diretta la richiesta di maggiore potere operativo per i sindaci e i territori e più supporto economico.

Emergenza Ascoli, Fioravanti in diretta tv  per commentare la lettera aperta indirizzata a Conte

Al centro della diretta del sindaco Fioravanti su Fatti e Misfatti, la gestione dell’emergenza Coronavirus ad Ascoli, parlando di tragedia e pericolo “abbiamo agito mettendo in campo tutte le azioni necessarie, facendo rimanere la gente a casa limitando il passeggio, abbiamo chiuso  diverse attività, abbiamo messo in campo la sanificazione sia interna che esterna degli edifici comunali per cercare di intervenire al meglio, non siamo rimasti con le mani in mano”.

Quindi, la richiesta di maggiore potere operativo per i territori e per i sindaci:non possiamo combattere a mani nude questa guerra. Il mio urlo di dolore è quello dell’intera comunità,  che arriva dalle tante famiglie, artigiani, liberi professionisti e dei tanti commercianti che  ormai dopo venti giorni sono chiusi in casa, come giustamente prevede il decreto, ma che non hanno più entrate e che non riescono più a mangiare. Con la Protezione Civile andiamo a portare gli alimenti ad alcune famiglie che hanno finito le scorte economiche ed alimentari.  Siamo davanti ad una tragedia soprattutto sanitaria e per questo ci stiamo affidando agli operatori sanitari che stanno facendo un lavoro eccellente . Anche per quanto riguarda i Comuni, se non mettiamo risorse non ce la faranno a superare questa fase. Per questo dobbiamo agire sui contributi, il Governo deve adottare delle misure semplici ma efficaci e incisive“, ha detto Fioravanti.

I Comuni, ha ricordato il primo cittadino, hanno mutui per diversi miliardi e attualmente hanno congelato ogni entrata tributaria per non gravare ulteriormente sulla popolazione.

“Abbiamo vissuto gli ultimi anni con un forte centralismo dello Stato dove i territori sono stati indeboliti. Il mio Comune negli ultimi 10 anni ha perso 10 milioni di euro di trasferimenti statali con esigenze sempre più forti da parte della cittadinanza e dei servizi sociali”.

La nostra regione è stata una di quelle più duramente colpite dall’emergenza del coronavirus. Il tema affrontato nella lettera che il Sindaco vuole far presente al Premier, è “come utilizzare il debito che potrebbe essere uno strumento per dare rilancio a questi territori, per questo chiediamo la sospensione di tutti gli adempimenti tributari. Il nostro comune ha dei mutui, 37 miliardi di mutui di cui  27 con una cassa di depositi e prestiti. Per il 2020, sospendiamo questi pagamenti riallunghiamoli di un anno, in modo da dare respiro a tutte quelle famiglie e quei commercianti in difficoltà,Io la Tari l’ho posticipata,perché non possiamo chiedere risorse per chi deve stare a casa e non poter guadagnare”.

Capitolo a parte, la ricostruzione post-sisma: necessario l’annullamento o il forte snellimento del codice appalti, spostare la soglia da 40 mila a 100 mila, nominare commissari per le gare superiori a 1 milione di euro per dare slancio alle opere pubbliche, capaci di dare il massimo della velocità per mettere in moto economie e risorse  e ridistribuirle sul territorio,per affidare la ripresa dei lavori e delle opere pubbliche a un commissario come è avvenuto per il ponte Morandi a Genova ma come non è avvenuto per il terremoto. Siccome noi sindaci all’interno del cratere, abbiamo vissuto già l’emergenza del terremoto dove c’è stato detto “non vi lasceremo soli” ma di fatto siamo rimasti soli, con l’immobilismo totale, abbiamo bisogno di potere  e ridare potere ai territori. La politica oggi, non deve parlare solo con le parole ma contano le azioni e gli atti amministrativi. Abbiamo bisogno subito di risorse importanti e di dare potere ai sindaci. Possiamo rilanciare  e ricostruire l’Italia da questa grande tragedia se abbiamo la forza di reinvertire la rotta invece di tornare  e continuare con questo centralismo spinto che ha depotenziato i territori, ha ridotto le manutenzioni nelle aree interne, ha indebolito le città intermedie. Ora dobbiamo fare il contrario, dare potere ai sindaci che sono quelli che ascoltano per primi l’urlo di dolore che arriva dalle famiglie. Oltre all’emergenza sanitaria, c’è anche quella sociale ed economica!”

“Sono anni che chiediamo queste misure ma non siamo mai stati ascoltati! Questo potrebbe essere il momento per essere ascoltati, perchè se oggi si ascoltano i territori si ha la possibilità di ricostruire da questa nuova guerra mondiale, per far ripartire l’intera Italia a partire dai territori e dalle esigenze . Noi siamo costantemente in contatto con le famiglie, con i poveri abbiamo anche attivato un numero per il Pronto Soccorso Sociale per tutte le persone che sono in difficoltà che hanno bisogno di assistenza e ci siamo attivati anche per l’assistenza a distanza per i disabili. Facciamo di tutto per cercare di dare risposte ma non possiamo combattere a mani nude senza armi, per questo abbiamo bisogno di strumenti e di poteri. Il Cura Italia l’unica cosa che ha dato ai comuni sono alcuni differimenti di alcuni tributi con un pò di flessibilità, la possibilità dello smart working e quella di fare più straordinario per i dipendenti comunali, non possono essere queste le misure per combattere una guerra!” .

 

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