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Cure primarie e Continuità assistenziale sono le ultime criticità della sanità che negli ultimi giorni stanno conquistando anche le prime pagine dei quotidiani locali e nazionali. Da un lato si discute nelle opportune sedi di ripensare e riprogettare la medicina territoriale. Dall’altro vengono dismesse pratiche e sistemi che fino ad oggi hanno aiutato la classe medica nella loro sempre più difficile professione.

Cure primarie, dott. G.Camplese: “Diminuiscono funzioni e opportunità”

Di tutto ciò ne abbiamo parlato con il dott. Giacomo Camplese, responsabile del servizio di Continuità assistenziale (Guardia Medica) dell’area montana del Piceno e medico di Medicina Generale con ambulatorio nel centro storico di Ascoli Piceno.

Dottore, cosa vuol dire per lei il Servizio di Guardia Medica? e quello da Medico di Medicina Generale?

Il servizio di ex-Guardia Medica e oggi chiamato Continuità assistenziale è il cardine insieme alla MMG della medicina territoriale. Il MCA ha il ruolo di scaricare la pressione dei codici bianchi e verdi e talvolta gialli del territorio, scongiurare interventi inutili delle autoambulanze in un territorio così vasto e intervenire nel primo supporto al cittadino. MMG è il cuore pulsante del territorio, che insieme ai servizi ADI ed oggi USCA coordina e gestisce tutte le cronicità e le acuzie sul territorio. E’ il garante della cronicità ed ha il ruolo burocratico di certificatore“.

– Dopo 16 anni di attività è stato interrotto il servizio “Cure primarie”. Un suo giudizio?

Il servizio di Cure Primarie era un fiore all’occhiello della ASUR5 con tanto di medaglia d’oro nel 2006 grazie al dott. Paolini e tutta la sua generazione. Un portale dove vedere in tempo reale (grazie anche all applicazione Smart 4 Med) tutto quello che il cittadino effettua presso il presidio ospedaliero. Eravamo 30 anni avanti e avrebbero dovuto copiarlo tutte le altre aree vaste invece di smantellarlo e proporci un sistema macchinoso dove sarà necessario avere sempre il consenso del cittadino per accedere al Fascicolo Sanitario Elettronico“.

– Perchè la protesta con i suoi colleghi?

La protesta è semplice: ci viene proposto un nuovo portale dove diminuiscono le funzioni e le opportunità e rende cieco il MMG (ma non solo anche MCA, ADI e Medici ospedalieri) a tutti i referti (laboratorio, analisi, visite specialistiche, accessi al pronto soccorso – cose che prima potevamo vedere in tempo reale)“.

Il territorio e la Continuità assistenziale

– Un pensiero sulla possibile abolizione del servizio di Guardia Medica in alcuni territori dell’entroterra?

Abbiamo visto tutti in questi 2 anni di pandemia cosa vuol dire aver smantellato pezzo-pezzo la medicina territoriale a favore solo degli ospedali centrali. Il territorio è fondamentale quando si ha un’area geografica così vasta e diffusiva sui Monti Sibillini e nell’entroterra del Piceno“.

– Un consiglio concreto anche per salvare e anzi migliorare la Guardia Medica?

Creare degli Hub centrali di Guardia Medica e delle sedi periferiche (magari ad H16), aumentando i servizi stessi che la guardia medica può effettuare anche in maniera diurna. Una sorta di USCA post Covid-19″.

La medicina nei prossimi anni

– Come si comporterà nel caso il servizio fosse interrotto? E’ disposto anche qui ad adeguarsi e ad aumentare con i suoi colleghi l’orario di apertura del suo studio in eventuali “case della salute”?

Non so sinceramente cosa faremo a riguardo. Spero solamente che giovani e meno giovani colleghi faranno fronte comune e spero che l’ordine dei medici di Ascoli Piceno vada a costituire la testa di questo fronte comune di dissenso in cui a perderci sono tutti: medici, infermieri del territorio e pazienti“.

– Fare il medico oggi…

Posso parlare del medico sul territorio. Fare il medico oggi del territorio è prendersi in carico di quello che andrà ad affrontare questo paese nei prossimi 50 anni ovvero la cronicità. Avremo sempre più pazienti anziani, fragili e con comorbilità. L’ospedale e il territorio vivono in simbiosi, bisogna riportare l’equilibrio tra queste due forze anche perchè stiamo già vedendo le conseguenze di anni ed anni di tagli (sia per l’ingresso alla facoltà di medicina, sia nelle specializzazioni etc) che questa pandemia ha solamente accelerato“.

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