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Medicina, cittadini e operatori sanitari sono pronti alla trasformazione digitale. E’ quello che ererge dai risultati di un’idagine rivolta nell’ambito del progetto “Net-Health Sanità in Rete 2030”. Una visione generale e prospettica di come gli italiani immaginano la sanità. Un’analisi LS Cube in collaborazione con YouTrend/Quorum.

Medicina, cittadini e operatori pronti al digitale

Gli italiani pronti a una minore interazione fisica con il medico. Il tutto a favore di una maggiore digitalizzazione. I cittadini intervistati, per il 66,1% ritengono di essere a proprio agio con l’idea di interagire principalmente per via digitale col proprio medico. Nonostante ciò, i cittadini sono anche consapevoli che la digitalizzazione aumenterà le disuguaglianze. Un fatto dovuto al digital divide le cui criticità sono emerse durante i lock down. Di pareri differenti le istituzioni, le commissioni legate a trasporti e comunicazioni pensano infatti che il digitale ridurrà le disugaglianze.

La maggioranza dei cittadini si dichiara a proprio agio con il crescente utilizzo della tecnologia nella gestione dei dati sanitari. Questo però non è determinante come soluzione per gestire la salute pubblica. Solo 4 cittadini su 10 ritengono che il digitale possa essere la soluzione per gestire meglio la salute.La digitalizzazione quindi viene ritenuta importante, ma non prioritaria. Prima ci sono la medicina territoriale, la ricerca clinica e farmaceutica.

La domanda di digitalizzazione

I risultati della ricerca Net-Health confermano che il settore politico ma anche i cittadini vogliono la digitalizzazione della sanità. Una sorprendente consonanza d’intenti che i decisori nazionali e regionali intercettano nella predisposizione degli italiani al crescente utilizzo della tecnologia nei dati sanitari. Le divergenze emergono invece quando entrano in gioco le priorità dei finanziamenti, l’efficientamento del SSN e gli effetti della digitalizzazione sanitaria. Solo una parte minoritaria di cittadini ritiene che la digitalizzazione richieda investimenti. Gli operatori sanitari al contrario dichiarano all’unanimità che la digitalizzazione della sanità rappresenti una delle massime priorità per il SSN. La pandemia ha aperto una fase di discussione, ha rivelato problematiche e, al contempo, garantito disponibilità di investimenti. Ora la necessità di far far tesoro di questo processo e opportunità, per garantire un roseo futuro ai sistemi
sanitari.

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