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L’Assemblea legislativa delle Marche ha approvato la legge statutaria che istituisce la figura del sottosegretario alla Presidenza della Giunta. Approvazione avvenuta a maggioranza. Il gruppo consiliare del Partito democratico non ci sta e spara ad alzo zero sulla maggioranza. Le accuse? Tante, tutte messe in fila nella nota diffusa alla stampa che riportiamo di seguito.

La nota dei dem sulla creazione del sottosegretario

“Prendiamo atto ancora una volta che una delle principali mission della giunta Acquaroli è quella di creare ruoli e incarichi particolarmente remunerativi. Volti ad accontentare la pletora di candidati che alle scorse elezioni regionali non sono riusciti a essere eletti in Consiglio. È questa, infatti, l’intima natura della proposta di legge statutaria approvata ieri a maggioranza,  e in modo tra l’altro illegittimo, attraverso la quale viene istituita la figura del sottosegretario alla presidenza della giunta regionale. Un vero e proprio scandalo in termini di spreco di denaro pubblico, che forse non a caso ha creato parecchi malumori perfino nei banchi del centrodestra. Fino ad arrivare al voto contrario del consigliere Rossi”.

Il consigliere di maggioranza che ha votato contro il provvedimento è Giacomo Rossi, della lista “Civici Marche”.

Sottosegretario

Il presidente della Giunta regionale Francesco Acquaroli

“La modifica apportata – spiegano i dem – prevede che il sottosegretario possa essere scelto anche al di fuori dei componenti del Consiglio regionale con attribuzione di relativa indennità e collaboratori. Una scelta profondamente sbagliata. Aggirando la legislazione nazionale in materia di riduzione del numero degli assessori regionali e delle relative indennità, infatti, si pone in contrasto con le normative vigenti in materia di contenimento della spesa pubblica. E con le stesse disposizioni costituzionali. Per questo motivo faremo immediato ricorso al Governo affinché impugni il provvedimento. E confidiamo anche che la Corte dei Conti ponga d’ufficio il tema della sua dubbia legittimità costituzionale nel giudizio di parificazione dei rendiconti regionali”.

“Se il centrodestra non fosse stato animato dalla sua ormai proverbiale ingordigia di poltrone – la conclusione – avrebbe potuto approvare il nostro emendamento. Atto, a prima firma del consigliere Cesetti, che prevedeva la nomina del sottosegretario tra i consiglieri regionali. Ciò avrebbe consentito un significativo risparmio, poiché percependo già l’indennità derivante dalla sua carica, qualsiasi consigliere avrebbe svolto la funzione di sottosegretario senza ulteriori aggravi di spesa. Scegliendo invece una figura fuori dall’Assemblea, la Giunta regionale sarà obbligata a stanziare in bilancio le risorse necessarie a coprire sia il compenso per il sottosegretario, sia per gli stipendi del personale che sarà posto a servizio nei suoi uffici di diretta collaborazione”.

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