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La notizia arriva nel momento più delicato della produzione di Stranger Things, la serie cult di Netflix: secondo vari report, la star della serie, Millie Bobby Brown (21 anni), avrebbe presentato una denuncia interna per mobing e molestie contro il suo collega e co-protagonista, David Harbour (50 anni), prima dell’avvio delle riprese della quinta e conclusiva stagione. Il contenuto del rapporto viene descritto come “pagine e pagine di accuse”.

Netflix, dal canto suo, non ha rilasciato commenti ufficiali, mentre né Brown né Harbour hanno fornito dichiarazioni pubbliche dettagliate.

I protagonisti: Millie Bobby Brown e David Harbour

Millie Bobby Brown

Millie Bobby Brown e David Harbour: le accuse sul set di Stranger Things tra finzione e realtàRuolo: interpreta “Eleven” dalla prima stagione del cast di Stranger Things.

Ultime attività: oltre alla serie, ha recitato in film come Enola Holmes e Damsel; nel 2024 ha sposato l’attore Jake Bongiovi, figlio di Jon Bon Jovi. 

Situazione personale: vive in Georgia con il marito e un’attività filantropica legata a un santuario per animali. 

David Harbour

Millie Bobby Brown e David Harbour: le accuse sul set di Stranger Things tra finzione e realtà

Ruolo: interpreta “Jim Hopper”, ex-poliziotto e figura paterna di Eleven.

Ultime attività: oltre Stranger Things, ha lavorato nel MCU come Red Guardian in Black Widow e in altre produzioni attese. 

Situazione personale: La sua separazione dalla cantante Lily Allen è diventata pubblica nel 2024 dopo quattro anni di matrimonio; l’album di Allen, West End Girl, uscito il 24 ottobre 2025, avrebbe accennato alla crisi coniugale. 

Le accuse e il contesto della quinta stagione

L’episodio segnalato ha riguardato casting, troupe e protagonisti della produzione della quinta stagione di Stranger Things, già descritta come la più costosa di Netflix (oltre 400 milioni $). Secondo i documenti citati, Millie Bobby Brown avrebbe richiesto la presenza di un rappresentante personale sul set durante alcune riprese della stagione finale. Le accuse non includerebbero comportamenti sessuali inappropriati, ma si focalizzerebbero su un clima di intimidazione e comportamento vessatorio.

Le ripercussioni pratiche sul set non sono state confermate: la produzione procede e la prima parte del finale sarà pubblicata il 26 novembre 2025, seguita da nuovi episodi il 25 dicembre e da un grande finale cinematografico il 31 dicembre. 

Cosa sapere e cosa resta da chiarire

Importante sapere che tutte le informazioni presentate derivano da varie testate internazionali (Daily Mail, Hindustan Times, The Standard) che citano fonti anonime vicine alla produzione o allo show. In tutti i casi, non sono stati resi pubblici documenti ufficiali dell’indagine, come anche non è noto l’esito dell’inchiesta interna di Netflix. Non vi è comunicazione ufficiale su conseguenze disciplinari o contrattuali per Harbour.

Bisogna, quindi, sottolineare che al momento si tratta di accuse non confermate legalmente e non si può quindi parlare di condanna o di verità giudiziaria accertata. Portando, inevitabimente, a porsi dei dubbi sul clima di lavoro on-set, sulla gestione di star giovani e sulle dinamiche tra colleghi in produzioni globali di grande successo. Se confermate, queste accuse potrebbero influenzare contratti, assicurazioni e policy dei grandi studi sul benessere sul set e sulla tutela dei talenti.

La vicenda che coinvolge Millie Bobby Brown e David Harbour entra nel dietro le quinte di uno dei maggiori successi televisivi degli ultimi anni, Stranger Things, proprio mentre la serie si avvia verso il finale. Nonostante le tensioni segnalate, la produzione non sembra subire rallentamenti ufficiali. Resta però una domanda aperta: in un’industria sempre più attenta all’ambiente lavorativo, quanto valgono le dinamiche dietro la camera quanto quelle davanti all’obiettivo?

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