Il vaccino russo noto con il nome commerciale EnteroMix è stato annunciato come una terapia rivoluzionaria contro alcuni tipi di tumore, sviluppata dal Centro Nazionale di Ricerca Radiologica di Mosca in collaborazione con altri istituti russi.
Cos’è il vaccino russo e come funziona
La tecnologia alla base è duplice: una parte utilizza virus oncolitici “non patogeni” (ossia virus che non causano malattie nell’uomo) capaci di attaccare direttamente le cellule tumorali e nello stesso tempo stimolare la risposta immunitaria. Una seconda parte sfrutta la tecnologia mRNA, simile a quella dei vaccini anti-COVID-19, personalizzata sul profilo genetico del paziente, per insegnare al sistema immunitario a riconoscere e distruggere le cellule tumorali specifiche.
In pratica: da un lato “spari biologici” che entrano nelle cellule malate, dall’altro una sorta di “istruzione immunitaria” specifica. Una combinazione che, se confermata, potrebbe segnare un salto di qualità nelle terapie oncologiche.
Quali tipi di tumori e quali fasi sperimentali
Al momento, le informazioni pubbliche indicano che EnteroMix è destinato inizialmente a pazienti con tumori come melanoma e alcuni tipi di cancro ai polmoni.
In Russia si parla già della fase di sperimentazione clinica: secondo alcuni media, i test sull’uomo dovrebbero cominciare entro l’autunno 2025. Le prime dichiarazioni russe affermano che il vaccino ha mostrato un’efficacia del “100%” nei primi test preclinici o pilota. Tuttavia, va precisato che tali risultati non sono stati ancora pubblicati in una rivista scientifica sottoposta a revisione indipendente.
Quando sarà disponibile e in Italia cosa significa
Al momento non esiste ancora un’autorizzazione definitiva per l’uso clinico di EnteroMix al di fuori della Russia. Le autorità russe indicano che l’applicazione clinica potrebbe entrare in vigore “a breve”, e che il vaccino sarà reso disponibile gratuitamente per i pazienti nel territorio russo. ìIn Italia, o più in generale nell’Unione Europea, il vaccino non è ancora disponibile e dovrà superare i protocolli regolatori (fase III e dossier di approvazione) prima di essere reso accessibile. La prudenza scientifica raccomanda quindi di considerare la notizia come promettente ma ancora sperimentale.
Effetti collaterali, dubbi e punti critici
Pur essendo presentato come “senza effetti collaterali” da alcuni annunci russi, gli esperti internazionali invitano alla cautela:
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I dati completi dei trial non sono ancora pubblicati in modo trasparente o verificati da enti internazionali.
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La personalizzazione del trattamento (impostato sul profilo genetico del paziente) solleva dubbi sulla scalabilità e sul costo reale.
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L’uso di virus oncolitici, pur promettente, è ancora oggetto di studio da decenni e richiede la verifica di lungo termine sulla sicurezza.
In sintesi, la speranza è alta, ma “rivoluzione” non significa ancora “uso clinico generalizzato” — almeno non fino a quando non saranno disponibili dati pubblici e completi.
Perché è importante e quale impatto potrebbe avere
Se le promesse fossero confermate, questo vaccino russo potrebbe dare un impulso enorme alla terapia oncologica personalizzata, trasformando il cancro da patologia trattabile in alcune classi a una malattia gestibile in modo più mirato. Per l’Italia, ciò significa accedere — in futuro — a un’ulteriore opzione terapeutica. In attesa, la comunità medica nazionale e le associazioni pazienti dovranno mantenere un atteggiamento informato, promuovendo la partecipazione ai trial clinici e seguendo le indicazioni di oncologi e enti regolatori.
Il vaccino russo contro i tumori — EnteroMix — è un progetto ambizioso che unisce tecnologie mRNA, virus oncolitici e intelligenza artificiale. Le prime fasi precliniche sono incoraggianti, ma mancano ancora conferme indipendenti e l’autorizzazione regolatoria internazionale. In Italia, la misura è da seguire con attenzione: potenziale molto elevato, ma ancora in fase sperimentale.









