Il 20 novembre 2025 segna una data storica per l’accesso alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria: è infatti il giorno del primo appello del semestre filtro, la riforma che sostituisce il tradizionale test di ingresso con un percorso più meritocratico. Secondo le stime, riuscirà ad andare avanti appena un candidato su tre, rendendo l’appuntamento non meno cruciale dell’ormai superato quiz di ammissione.
Come funziona il nuovo accesso: il semestre filtro
Il “semestre filtro” è un periodo formativo di sei mesi (da inizio settembre a fine novembre) durante il quale tutti gli studenti iscritti seguono corsi comuni di Chimica e propedeutica biochimica, Fisica e Biologia, per un totale di 18 CFU. Non esiste più il test di ingresso all’iscrizione: l’accesso al secondo semestre, e quindi la possibilità di proseguire con il percorso di laurea, dipende dai risultati di tre esami nazionali.
I tre esami si svolgeranno durante due appelli nazionali, identici in tutti gli atenei aderenti. Il primo è il 20 novembre, il secondo il 10 dicembre. Si può scegliere di sostenere uno, due o tutti e tre gli esami, ma chi entra in aula deve restare fino al termine dell’ultima prova, anche se decide di sostenere solo una materia.
Dettagli degli esami
Ogni esame dura 45 minuti e include 31 quesiti a risposta multipla o a completamento. La soglia di superamento è fissata a 18/30. Il sistema di voto prevede +1 punto per risposta corretta, 0 per risposta omessa, e − 0,1 per risposta errata; per chi raggiunge il punteggio massimo c’è la possibilità di ottenere la lode (+1 punto).
Il voto ottenuto al primo appello può essere rinunciato entro 48 ore dalla pubblicazione dei risultati, permettendo di tentare di nuovo al secondo appello per migliorare il proprio punteggio. Se si rinuncia, il voto valido sarà solo quello del secondo appello se maggiore.
La graduatoria nazionale per l’accesso al secondo semestre sarà composta solo da chi ha superato tutti e tre gli esami con almeno 18/30. Per ciascuna prova, i risultati verranno trasmessi al Ministero. I risultati del primo appello sono attesi entro il 3 dicembre, mentre quelli del secondo entro il 23 dicembre.
Perché questa riforma è significativa
L’introduzione del semestre filtro si inserisce in una riforma più ampia voluta dal Ministero dell’Università (MUR) per valorizzare il merito effettivo degli studenti, piuttosto che la semplice capacità di superare un test standardizzato.
Secondo fonti giornalistiche, circa 55.000 studenti sono iscritti al semestre filtro per il 2025. Ma i posti disponibili per proseguire nel percorso di laurea in Medicina (e affini) sono circa 24.000: questo significa che, stimano alcuni, passerà poco più di un candidato su tre.
Il messaggio è chiaro: non si tratta più solo di superare un test, ma di dimostrare preparazione scientifica con costanza e metodo durante un semestre di lezioni ed esami.
Sfide e opportunità per gli studenti
Il rovescio della medaglia: pressione costante
Per gli studenti, il semestre filtro rappresenta una grande opportunità ma anche una sfida non da poco. A differenza del test d’ingresso tradizionale, non c’è una singola giornata decisiva: il rendimento e lo studio nelle aule è obbligatorio, e la preparazione deve essere continua. Alcuni lamentano il carico superiore, soprattutto se già impegnati o se non possono dedicarsi a tempo pieno allo studio.
Inoltre, la competizione resta ferrea: con un numero di ammessi drastico rispetto ai candidati, la pressione per ottenere almeno 18/30 in tutte e tre le prove è enorme.
Consigli per affrontare l’appello
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Seguire con costanza le lezioni e le esercitazioni per Chimica, Fisica e Biologia.
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Esercitarsi con simulazioni e prove d’esame per familiarizzare con i quesiti a completamento e multipli.
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Organizzare lo studio per tempo, calibrando le energie sui tre esami e sui rispettivi programmi.
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Considerare la possibilità di migliorare il voto al secondo appello, se il primo non soddisfa.
Il semestre filtro rappresenta una svolta nell’ammissione a Medicina e facoltà affini: un accesso più meritocratico, ma anche più impegnativo, che richiede dedizione, metodo e continuità. Il primo appello del 20 novembre non è solo un esame: è l’inizio di una nuova era, in cui non vince chi risponde meglio ai quiz, ma chi studia con rigore e preparazione scientifica. Per molti giovani aspiranti medici, oggi si gioca il loro futuro.









