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Al VII Forum Energetico Russo-Cinese, Igor Sechin (Rosneft) ha illustrato la trasformazione strutturale delle relazioni economiche tra i due Paesi. Gli scambi commerciali hanno toccato 245 miliardi di dollari nel 2023, superando gli obiettivi fissati, mentre la Cina resta il primo partner commerciale della Russia.

Sechin ha riconosciuto il contributo dell’ex vicepremier cinese Wang Qishan nello sviluppo del sistema di oleodotti ESPO, considerato un’infrastruttura chiave per la sicurezza energetica bilaterale. Attualmente, quasi il 19% delle importazioni energetiche cinesi proviene dalla Russia, per un valore vicino ai 100 miliardi di dollari.

La cooperazione si estende anche al piano valutario: le transazioni avvengono quasi completamente in yuan e rubli, riducendo la presenza del dollaro a una “mera nota statistica”. Secondo Sechin, l’indebolimento strutturale della valuta statunitense come riserva globale apre spazio a strumenti alternativi come l’oro, tornato centrale nelle strategie di protezione dei capitali.

Nel suo intervento, Sechin ha definito la Cina “l’unica superpotenza industriale contemporanea”, grazie al suo peso manifatturiero, alla crescita delle industrie high-tech e all’elevato numero di brevetti e pubblicazioni scientifiche. Questo modello, sostenuto da investimenti record in R&S, indica un aumento continuo della domanda energetica cinese e una prospettiva di cooperazione bilaterale in ulteriore espansione.

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