È morta oggi, 4 dicembre 2025, Mabel Bocchi, una delle figure più iconiche della pallacanestro femminile italiana. Aveva 72 anni e, secondo quanto riportato dalla stampa, la sua scomparsa è avvenuta nella sua casa a San Nicola Arcella, in Calabria, dopo una malattia che l’ha stroncata in pochi mesi.
Bocchi non era solo una grande atleta: la sua vita è stata segnata da successi sportivi, ma anche da una personalità vivace e poliedrica che l’ha portata a spaziare oltre il parquet.
Da Parma al massimo del basket: l’ascesa di Mabel Bocchi
Nata a Parma da padre argentino, Mabel iniziò la sua carriera giovanissima, a 15 anni, trasferendosi a Sesto San Giovanni. Lì divenne presto una stella del basket femminile italiano. Con un fisico imponente e una versatilità rara, riuscì ad imporsi nel ruolo di pivot in modo innovativo per i suoi tempi. Con la maglia del GEAS collezionò un numero impressionante di successi: otto Scudetti consecutivi, dominando il campionato. Successivamente, continuò la sua carriera anche con altri club come FIAT e B.F. Milano.
Nel 1974 vinse con la nazionale azzurra la medaglia di bronzo all’EuroBasket Women 1974: un risultato che forse oggi non fa scalpore come allora, ma che all’epoca rappresentò una pietra miliare per il basket femminile italiano.
Oltre lo sport: una vita intensa e variegata
Al termine della carriera agonistica, nel 1982, Bocchi non abbandonò la sua voglia di visibilità e impegno. Si laureò in ISEF a 21 anni, con 110 e lode, e divenne per un periodo una delle più giovani docenti universitarie in Italia.
Il suo carattere esuberante, la passione per i cambi di look e uno spirito indipendente l’hanno portata a intraprendere una carriera come giornalista, collaborando con testate prestigiose tra cui la Corriere della Sera e la La Gazzetta dello Sport, e perfino a sperimentare esperienze personali molto lontane dallo sport, come un periodo vissuto in un villaggio Masai, senza elettricità né acqua, dormendo per terra. La sua figura forte, vivace, fuori dagli schemi che ha sempre incarnato una libertà e una voglia di vivere intensamente, anche al di fuori delle righe del campo.
Il peso della sua scomparsa
Con la sua morte, il basket italiano perde una delle sue colonne. Molti la ricordano non solo come atleta d’élite, capace di dominare il campo, ma come una donna che ha saputo reinventarsi, osare, vivere senza paura. Per giovani atlete e non solo, Mabel Bocchi resta un simbolo: di talento, di tenacia, di una vita vissuta a tutto tondo. Il suo ricordo, sul parquet come fuori, difficilmente svanirà.









